Le polemiche sul video di Beppe Grillo non si fermano, tutt’altro. Anche Raffaella Andreola, componente del Collegio dei probiviri M5s, è intervenuta sulla bufera scatenata dalle parole dello showman in difesa del figlio Ciro, accusato di stupro, chiedendo ai vertici del Movimento 5 Stelle di prendere posizione: “Il M5S non doveva essere coinvolto, sia fatta chiarezza”.
“Premesso che la ritengo una questione personale di Grillo e come tale doveva essere gestita evitando ‘politicizzazioni’ del caso”, ha affermato Andreola, “come membro del Collegio dei probiviri (anche se in questo momento organo non effettivamente operativo in quanto, dopo le ultime espulsioni nei confronti di chi non ha votato la fiducia al governo Draghi, tutto si è congelato) posso dire che mi sono sentita in imbarazzo per quanto ho visto in quel video”.
A chi le chiede se le frasi del garante pentastellato siano state segnalate da attivisti o eletti al Collegio disciplinare interno, Andreola si limita a rispondere: “Se sono chiamata a far rispettare regolamento e statuto dovrei in questo caso chiedermi se il rispetto dell’individuo e l’indipendenza degli organi giudicanti sono valori da rispettare per il Movimento. Dal mio punto di vista sì”. E aggiunge: “Come donna chiedo rispetto per ogni donna, per la sua libertà e per la sua dignità. Come cittadina chiedo che la giustizia faccia il suo corso in modo libero ed autonomo senza pressioni esterne”.
“Da componente del Collegio”, ha insistito la probivira M5S , “chiedo che sia fatta chiarezza da parte dei vertici (mi chiedo quali in questo momento) su queste dichiarazioni pubbliche rese dal garante, al fine di chiarire la posizione del Movimento che non doveva essere assolutamente coinvolto in questa vicenda”.
Non si è ancora espressa sull’argomento, invece, la ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, anche lei componente del Collegio disciplinare grillino: lo scorso 8 marzo Dadone ha postato sui social una foto che la con i piedi sulla scrivania e le scarpe rosse, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. “Se ritengo opportuno un suo intervento sul caso? Non la sento da febbraio… chiedete pure a lei”, infine la Andreola.
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