L'ad di Conad tuona: "Vacciniamo i nostri commessi e commesse, rischiano più degli avvocati"

L'amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese: "I dipendenti che lavorano in punti vendita entrano a contatto con 1.200-1.500 persone al giorno"

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21 Aprile 2021 - 10.41


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Non c’è accordo su quali categorie vaccinare prima, ma sicuramente esistono categorie che rischiano più di altre perché maggiormente a contatto con il pubblico.

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L’appello a vaccinare per primi gli addetti del commercio non viene dal sindacato ma dall’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese: “La distribuzione ha garantito alti standard di servizio durante la pandemia. Adesso che è arrivata l’ora di vaccinarsi, però, si trascurano le nostre cassiere. I dipendenti che lavorano in punti vendita dove entrano 1.200-1.500 persone al giorno credo rischino più di un avvocato. Categoria che pure ha avuto la precedenza in alcune Regioni”.

Poi sottolinea:  “Sia chiaro, io sono d’accordo sul fatto che gli anziani vadano vaccinati per primi è che l’ordine anagrafico sia il punto di riferimento principale. Ma nello stesso tempo – avverte – commesse e commessi dovrebbero essere considerati alla stregua delle forze dell’ordine e del personale della scuola”.

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L’ad prosegue:

“Conad dà lavoro a 65 mila persone. A Codogno durante il primo lockdown c’era solo uno dei nostri punti vendita aperto. Là come altrove commessi e commesse hanno garantito servizi e serenità. Poi bisogna riconoscere che il livello di rischio a cui sono sottoposti è maggiore di altre categorie”.

Sul protocollo sulle vaccinazioni in azienda – firmato anche dall’associazione di rappresentanza di Conad, Ancd – aggiunge:

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“Vogliamo vaccinare i nostri dipendenti appena possibile e siamo pronti a farci carico dei costi che questo comporta. Perché i vaccini sono a carica delle Asl, ma tutto il resto è a carico nostro”.

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