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La risposta di Mario Draghi https://www.globalist.ch/news/2021/04/16/cittadinanza-a-zaki-draghi-sceglie-il-metodo-ponzio-pilato-2078587.html alla domanda sulla richiesta di cittadinanza a Patrick Zaki che ha avuto il via libera del Senato ieri ha riscosso malumori e proteste da parte di molti nella società civile ma anche all’interno della stessa maggioranza di governo.
“Male presidente Draghi, non si possono fare battute sui dittatori e poi non essere conseguenti ed oggi la sua posizione sulla cittadinanza a Patrick Zaki è pessima: sono più importanti le commesse militari all’Egitto o la difesa dei diritti umani e salvare il giovane Patrick?”, lo scrive su Twitter il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli.
“Male presidente Draghi, non si possono fare battute sui dittatori e poi non essere conseguenti ed oggi la sua posizione sulla cittadinanza a Patrick Zaki è pessima: sono più importanti le commesse militari all’Egitto o la difesa dei diritti umani e salvare il giovane Patrick?”, lo scrive su Twitter il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli.
Montevecchi (M5s): “Draghi non prenda le distanza né da Zaki né dal Parlamento”
“Spiace che il presidente Draghi sembri prendere le distanze dalla vicenda di Patrick Zaki e dal Parlamento.
Ricordo infatti al presidente che è stato votato nell’aula del Senato un ordine del giorno che conteneva precisi impegni che lo coinvolgono direttamente.
Tra questi, oltre alla cittadinanza, anche l’applicazione degli strumenti della convenzione Onu contro la tortura del 1984 e quello relativo al farsi portatore e promotore della cultura del rispetto dei diritti umani in consessi internazionali quali il prossimo G7″.
Così la senatrice del Movimento 5 Stelle Michela Montevecchi.
Ricordo infatti al presidente che è stato votato nell’aula del Senato un ordine del giorno che conteneva precisi impegni che lo coinvolgono direttamente.
Tra questi, oltre alla cittadinanza, anche l’applicazione degli strumenti della convenzione Onu contro la tortura del 1984 e quello relativo al farsi portatore e promotore della cultura del rispetto dei diritti umani in consessi internazionali quali il prossimo G7″.
Così la senatrice del Movimento 5 Stelle Michela Montevecchi.
“Ci aspettiamo dunque – conclude – che si dia seguito agli impegni assunti, in considerazione del fatto che nel caso di Patrick parliamo di un giovane studente che da quasi 15 lunghi mesi è in attesa di un processo e che i diritti umani non sono negoziabili”.