Sileri è chiaro: "Programmare riaperture a maggio sulla base dei dati"

Il sottosegretario alla Salute ha confermato: "Possiamo programmare riaperture dai primi di maggio. I dati in prospettiva tenderanno a migliorare e anche l'R0 migliora di settimana in settimana. "

Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute
Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

15 Aprile 2021 - 09.05


ATF AMP

Negli ultimi giorni non si è fatto altro che parlare dell’imminente riavvio delle attività in Italia. Pierpaolo Sileri, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus ha parlato proprio di prossime e vicine riaperture.

Top Right AMP

“Possiamo programmare riaperture dai primi di maggio”, sulla base dei dati chiave che fotografano l’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia. In primis, il carico sui servizi ospedalieri. Lo ha confermato il sottosegretario alla Salute .

“Il primo parametro da valutare è quello delle ospedalizzazioni”, ha ricordato, e “i dati mostrano un progressivo, seppur lento, miglioramento nei ricoveri per Covid.
Questo è dovuto alle restrizioni maggiori durante le precedenti settimane, ma c’è anche la variabile della vaccinazione.
Questa combinazione di chiusura e di progressione della vaccinazione sta influendo sui dati delle ospedalizzazioni e questo effetto continuerà a crescere”, così che “da metà maggio avremo più dei tre quarti di over 60 protetti.
Proteggere queste persone che sono quelle più a rischio significa liberare i nostri ospedali”.

Dynamic 1 AMP

“Questi dati in prospettiva tenderanno a migliorare”, ha evidenziato il sottosegretario, sottolineando che anche “l’R0 migliora di settimana in settimana.
Avremo probabilmente più contagi in soggetti più giovani perché non sono ancora protetti, ma dal punto di vista clinico questi contagi possono essere meno significativi perché un trentenne che si prende il virus verosimilmente non avrà bisogno di essere ricoverato in ospedale”.

Per quanto riguarda il vaccino di Johnson & Johnson, sospeso in America, secondo Sileri “è verosimile che” venga messo un limite di età simile a quello di AstraZeneca, visto che le complicanze si sono osservate in soggetti giovani. Ma si tratta di complicanze rarissime e sproporzionate rispetto al vantaggio che offre il vaccino, soprattutto per i soggetti sopra i 50-60 anni. Non credo che questo ostacolerà il processo di vaccinazione”.

“Oltre agli 8 milioni di dosi previsti” per l’Italia “ad aprile ne arriveranno altre”, ha evidenziato il  sottosegretario.
Quanto al vaccino J&J, “il numero di dosi in arrivo ad aprile è basso” e “in questo momento poco altereranno il piano vaccinale, visto che ne arriveranno di più da Pfizer.
È chiaro che auspichiamo che Ema”, l’Agenzia europea del farmaco, “si pronunci presto e che le dosi di J&J vengano sbloccate il prima possibile” ha infine concluso. 

Dynamic 1 AMP

 

FloorAD AMP
Exit mobile version