Un brutto fatto, nel pieno della terza ondata di contagi. È successo ieri sera quando ignoti hanno sparso liquido infiammabile davanti al portone d’ingresso in viale Regina Elena e gli hanno dato fuoco, dandosi alla fuga. Immediato l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri: con l’estintore in dotazione all’auto di servizio, hanno spento le fiamme, facendo sì che i danni fossero limitati. Le indagini – a quanto si apprende – sono in corso così come i rilievi tecnico scientifici a cura dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma.
Al vaglio dei carabinieri le immagini delle telecamere della strade attorno all’Istituto superiore di sanità che potrebbero avere ripreso chi ha dato fuoco al portone di ingresso. Al momento gli investigatori non escludono nessuna pista, dal gesto di un folle a un atto dimostrativo.
“Sono inaccettabili gli atti intimidatori contro l’Istituto Superiore di Sanità. A Silvio Brusaferro e a tutte le donne e gli uomini dell’ISS va il mio pieno sostegno e la gratitudine per il lavoro straordinario fatto ogni giorno al servizio del Paese. Il nemico è il virus. Non chi si impegna per combatterlo”. Lo scrive il ministro della Salute Roberto Speranza in un post si Fb.
In merito all’attentato compiuto compito questa sera contro la sede dell’Istituto superiore di sanità il presidente dell’Istituto Silvio Brusaferro e il direttore generale Andrea Piccioli hanno dichiarato: “l’Istituto, fin dall’inizio della pandemia, lavora incessantemente per dare il massimo sostegno scientifico alla gestione dell’emergenza nell’unico interesse di tutelare la salute di tutti i cittadini e delle nostre comunità. Continueremo perciò a servire il nostro paese per superare insieme questa pandemia”.