Gli anestesisti insorgono: "Senza sanzioni il sistema dei colori è inutile, le regole non le segue nessuno"

Parla Alessandro Vergallo, presidente nazionale Aaroi-Emac, sindacato dei medici di anestesia e rianimazione

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8 Marzo 2021 - 18.48


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Alessandro Vergallo, presidente nazionale Aaroi-Emac, sindacato dei medici di anestesia e rianimazione, ha constatato che “mentre all’inizio dell’istituzione delle zone a colori c’era una maggiore attenzione da parte dei cittadini, adesso vediamo un allentamento nel seguire le regole. Ci chiediamo se questa metodica abbia ancora un senso. A meno di non rafforzarla con sanzioni, che invece possono funzionare”.
“Rispetto alle ‘zone colorate’ – spiega Vergallo – la risposta della popolazione alle misure di contenimento è stata rispettivamente, per ciascun colore, più blanda rispetto alle prime fasi in cui sono state create queste zone. Vediamo un ammorbidimento, non nella parte normativa ovviamente, ma in quella applicativa da parte delle persone”.
Inoltre, “nei contagi che i colleghi vedono in tutta Italia e che poi portano i pazienti in rianimazione – osserva – nella raccolta dei dati anamnestici salta fuori sempre più spesso la presenza di più comportamenti a rischio. Oggi non siamo di fronte a contagi casuali, per un solo caso sfortunato. Non si tratta, per essere chiari, solo della partecipazione a una festa o un singolo incontro: quello che osserviamo sono spesso più comportamenti a rischio ripetuti”.

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