Una vicenda terribile avvenuta a Palermo, l’ennesima che dovrebbe far aprire gli occhi alle istituzioni sulla necessità di una legge contro l’omofobia: la Procura di Termini Imerese ha chiesto oggi la condanna dei genitori di una ragazza che era stata segregata in casa nel 2011 e anche stuprata dal padre. Il tutto perché avevano scoperto che la ragazza è omosessuale.
Il pm ha chiesto 8 anni per il padre e 2 per la madre: rispondono di maltrattamenti e stalking e l’uomo anche di violenza sessuale su minore. Il processo si sta svolgendo con il rito abbreviato e la prossima udienza si terrà a giugno.
“Meglio morta che lesbica” avrebbe urlato la madre alla ragazzina, prima di chiuderla in camera, dove sarebbe stata anche abusata dall’imputato. La violenza contro la vittima da parte dei suoi parenti sarebbe scattata nel momento in cui era stato scoperto il suo orientamento sessuale, attraverso alcuni messaggi trovati sul suo cellulare. A leggerli per prima sarebbe stata la sorella della vittima, che poi avrebbe raccontato tutto ai genitori.
La ragazza ha denunciato tutto nel 2016, aggiungendo anche l’atroce storia dello stupro da parte del padre che si sarebbe spogliato e le avrebbe detto “Queste cose devi guardare, non le donne”. Oggi la vittima è parte civile nel processo con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Bruno.
Fu chiusa in casa e violentata dal padre perché lesbica: chiesta la condanna per i genitori
Il pm ha chiesto 8 anni per il padre e 2 per la madre: rispondono di maltrattamenti e stalking e l'uomo anche di violenza sessuale su minore.
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23 Febbraio 2021 - 17.46
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