La pantera di Castellana e il commercio illegale (e malavitoso) di animali esotici
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La pantera di Castellana e il commercio illegale (e malavitoso) di animali esotici

Il primo avvistamento della pantera è di un anno fa e da allora è stata segnalata una decina di volte. Ma il problema è...

La pantera di Castellana
La pantera di Castellana
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Michele Cecere Modifica articolo

8 Febbraio 2021 - 12.04


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Da alcuni giorni è scattato l’allarme per una pantera avvistata nelle campagne pugliesi, precisamente intorno a Castellana Grotte, fra le contrade Termiteto e  Genna, tanto da costringere il primo cittadino ad emettere un’ordinanza con cui si vieta la frequentazione delle campagne intorno alla cittadina e la sospensione di qualsiasi attività agricola.

Ma ci sono ipotesi suggestive, per quanto incredibili sulla storia di questo felino pugliese. Risale infatti al gennaio 2020 la prima segnalazione di un avvistamento della pantera nel nord della regione, alla periferia di San Severo, all’epoca fu un operaio di una ditta di fuochi d’artificio a segnalare la presenza dell’animale.

Da allora pare siano una decina gli avvistamenti dalla scorsa estate fra le province di Brindisi e Bari, fino all’ultimo dello scorso anno, a novembre, nei pressi di Ostuni, nel brindisino, con il sindaco che invitava la popolazione ad evitare le passeggiate fuori porta, soprattutto dopo il ritrovamento di impronte e di resti di cani randagi probabilmente sbranati dal felino.  

Secondo informazioni della Forestale, la pantera avrebbe effettivamente girovagato ultimamente fra Ostuni e Castellana (parliamo di una distanza di circa 50 km), non sarebbe aggressiva per l’uomo (almeno fino ad ora non si hanno segnalazioni di aggressioni verso gli umani), si rifugia nei boschetti, soprattutto sui rami più robusti degli alberi,  dove si ciba di animali selvatici come le volpi. La cosa più drammatica è che la Forestale non ha i mezzi per catturarla, nonostante siano ormai mesi che il problema viene di fatto monitorato dalle forze dell’ordine e da varie amministrazioni comunali. 

Oggi sappiamo con certezza che la pantera si trova in un boschetto nelle campagne della contrada Genna, in agro di Castellana Grotte, dove una giovane imprenditrice agricola, Claudia Cogotzi, ha fotografato le impronte che l’animale ha lasciato nel suo terreno negli ultimi giorni, impronte enormi che lasciano poco spazio ad ulteriori dubbi. Col ritorno del freddo, l’animale dovrebbe stazionare nello stesso luogo fin quando le temperature non si rialzeranno.  Alla donna è stato raccomandato di porre attenzione, in attesa di piazzare al più presto trappole ed esche sul suo terreno, per agevolare la cattura che avverrebbe con l’intervento degli addetti del vicino Zoo Safari di Fasano, dove, va precisato, non vi sono da anni esemplari di pantere.

Ma da dove arriva questa pantera? E’ questa la domanda che dovremmo porre con forza alle Autorità.  Sarebbe il caso forse di indagare sulla provenienza di simili animali, visto che da oltre un anno non risulta la presenza di circhi in zona. Seri interrogativi vanno posti sulla vigilanza legata al commercio di animali esotici, spesso detenuti illegalmente da gente malavitosa, in una regione abituata a vedere simili animali all’interno dello Zoo Safari di Fasano, ma anche dove è possibile, presso un’azienda di Ostuni, acquistare un cammello a soli € 7.500,00.  E’ vero che col riscaldamento globale dovremo abituarci alla tropicalizzazione del nostro clima e magari alla desertificazione di ampie fasce di territorio, ma pensare di poter ospitare un cammello in Puglia sembra davvero pazzesco!

Tornando alla nostra pantera, il pericolo è la sottovalutazione del problema. Avvistamenti del genere incuriosiscono e affascinano i media, oltre a stimolare la fantasia e lo spirito di chi si diverte a creare montaggi di immagini e finanche improbabili selfie con l’animale. Ma il problema è serio e da mesi  non si è ancora fatto nulla di concreto per catturare una pantera che, solo per puro caso, non ha creato ancora problemi seri alla popolazione.

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