I carabinieri del Nas hanno arrestato Carlo Mosca, primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Montichiari (Brescia), per aver indotto la morte di due pazienti Covid, di 51 e 80 anni. Il medico, accusato di omicidio, avrebbe intenzionalmente somministrato a pazienti affetti da coronavirus farmaci anestetici e bloccanti neuromuscolari causandone la morte. Gli episodi risalgono a marzo 2020, nel momento della maggior pressione sugli ospedali.
Le indagini sono scattate a due mesi dagli eventi, anche mediante il supporto di accertamenti tecnici di medicina legale disposti dall’Autorità giudiziaria. Nelle cartelle cliniche di numerosi pazienti deceduti in quel periodo per Covid-19, è stato riscontrato un repentino, e non facilmente spiegabile, aggravamento delle condizioni di salute.
Farmaci in dosi letali – Tre salme sono state esumate per essere sottoposte ad autopsia. Le indagini hanno rilevato, all’interno di tessuti e organi di una di loro, la presenza di un farmaco anestetico e miorilassante comunemente usato nelle procedure di intubazione e sedazione del malato che, se utilizzato al di fuori di specifici procedure e dosaggi, può determinare la morte del paziente. Dal piano clinico dei deceduti non risulta tuttavia la somministrazione di tali medicinali (indicata invece nelle cartelle di pazienti poi effettivamente intubati) tanto da ipotizzare a carico dell’indagato anche il reato di falso in atto pubblico.
Arresti domiciliari – Il medico ha dunque somministrato a pazienti Covid medicinali idonei a provocare una letale depressione respiratoria. Da qui la decisione di porre il professionista agli arresti domiciliari, al fine di scongiurare il pericolo di reiterazione dei reati e di inquinamento probatorio.
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