“Non bisogna dare l’impressione che si possa far festa: c’e’ bisogno di tempo, ancora per molto le uniche contromisure efficaci resteranno la mascherina, il divieto di assembramento, l’igiene delle mani”. Lo ha affermato ad “Agora’” su Raitre Silvio Garattini, presidente dell’Istituto “Mario Negri” di Milano.
Fin dall’annuncio, lo scienziato e farmacologo italiano, 91 anni, ci è andato cauto: “Partiamo da un presupposto: in questo momento c’è una gara tra le industrie farmaceutiche. Una corsa a chi arriva primo sotto gli occhi di tutti – ha affermato in un’intervista a Repubblica -. Ma se non abbiamo risposte certe e concrete, si rischia di creare una falsa impressione nella popolazione, rafforzata dai negazionisti, ossia che si stia accelerando troppo e che questi risultati non siano degni di fiducia, casa che dobbiamo conquistare o si rischia che i vaccini non vengano accettati”.
Secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, per il vaccino, all’inizio avremo dosi per 1,7 milioni di persone (personale medico-sanitario e Rsa), ma per “le vere vaccinazioni di massa dovremo aspettare il secondo semestre del 2021”.
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