Dopo 11 anni chi ha insultato Stefano Cucchi non ha ancora mai chiesto scusa
Top

Dopo 11 anni chi ha insultato Stefano Cucchi non ha ancora mai chiesto scusa

C'è chi non ha avuto la decenza di chiedere scusa alla famiglia Cucchi per il fango, le insinuazioni e la strenua difesa della polizia stile camerati fascisti di cui hanno dato prova in tutti questi anni. 

Stefano Cucchi
Stefano Cucchi
Preroll

globalist Modifica articolo

22 Ottobre 2020 - 17.38


ATF

Il 22 ottobre del 2009, Stefano Cucchi veniva ucciso dalla polizia. Questa, dopo una storica sentenza dello scorso anno, è ormai una verità giuridica conclamata, ma nonostante tutto c’è chi non ha avuto la decenza di chiedere scusa alla famiglia Cucchi per il fango, le insinuazioni e la strenua difesa della polizia stile camerati fascisti di cui hanno dato prova in tutti questi anni. 
Cominciamo dal consueto Matteo Salvini, che nel corso di 11 anni ha detto, nell’ordine: che Stefano Cucchi ‘fa schifo’ perché spacciatore e di dubitare fortemente che sia stato pestato dalla polizia; che la sorella di Cucchi, Ilaria, ‘fa schifo’ perché ‘strumentalizza il fratello’; e pur di non pronunciare parole contro la polizia, anche a sentenza chiusa, Salvini ha commentato che “questa è la prova che la droga fa male sempre e comunque”. 
Poi passiamo a Carlo Giovanardi, che insiste nel dire che “la droga ha avuto una parte rilevante nella morte di Stefano Cucchi, un ruolo determinante nel decesso” e che, nonostante la sentenza, abbia dichiarato: “resto convinto che fosse uno spacciatore e fare lo spacciatore non è una cosa gloriosa”. Anche Giovanardi aveva accusato Ilaria Cucchi di sfruttare la morte del fratello e davanti alla sentenza di condanna, si è detto convinto che Cucchi avesse delle ecchimosi perché era ‘denutrito’. 
Passiamo poi a Gianni Tonelli, ex segretario del Sap (Sindacato autonomo di polizia) e oggi parlamentare della Lega. Nel 2014, commentando la sentenza di assoluzione in secondo grado per i medici, gli infermieri e gli agenti di penitenziaria, in una nota del Sindacato, dichiarò: “Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze”. Tonelli è stato condannato nel 2018 per diffamazione. 
Infine, ma non sarebbe affatto finita qui, Ignazio La Russa: “Di una cosa sono certo: del comportamento corretto dei carabinieri in questa occasione”. E non c’è altro da aggiungere. 

Leggi anche:  Via Rasella, ricordiamo le bugie di La Russa: da"Banda musicale" a "semi pensionati"

 

Native

Articoli correlati