Un coacervo di negazionisti, fascisti, no vax e no 5G torna a sfilare a Roma per la 'Marcia della Liberazione'
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Un coacervo di negazionisti, fascisti, no vax e no 5G torna a sfilare a Roma per la 'Marcia della Liberazione'

Tra i promotori, il filosofo Diego Fusaro, la parlamentare Sara Cunial, Rosita Celentano ed Enrico Montesano

Marcia della Liberazione
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6 Ottobre 2020 - 19.49


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Sabato 10 ottobre i negazionisti tornano in piazza: la ‘Marcia della Liberazione’, organizzata a Piazza San Giovanni per chiedere “la fine del neoliberismo, un modello economico e di pensiero che sfrutta molti per arricchire pochi” e anche “più Stato e meno mercato” oltre all’applicazione della Costituzione del 1948. 
La cosa notevole è che sarebbero anche temi condivisibili, se non si unissero poi a concetti come “la fine della schiavitù dall’Unione Europea e dalla grande finanza”, la “moneta sovrana in Stato sovrano” (uscita dall’euro), “stop al 5G”. 
“L’Italia è posta davanti al bivio: perire o risorgere imboccando la via della libertà e della rinascita. Chiediamo, quindi, una netta inversione di rotta con un nuovo governo che sia capace di portare il Paese non soltanto fuori dalla gabbia di questa Unione Europea che continua a propinare le medesime ricette fallimentari (Mes, Sure, Recovery Fund), ma che ritorni a porre lo Stato, e non i mercati, al centro delle scelte politiche, economiche, sociali e culturali di questo Paese”, spiegano gli organizzatori. Tra i promotori, il filosofo Diego Fusaro, la parlamentare Sara Cunial (nota negazionista del Covid che ha già partecipato alla prima manifestazione), Rosita Celentano, Enrico Montesano che però specifica che non sfilerà in piazza a Roma ma invoca – in caso non si ottenga nulla – una “disobbedienza civile”. 
Ecco di seguito i 10 ‘comandamenti’ della Manifestazione: 

1. Moneta sovrana in Stato sovrano
2. Lavoro e reddito minimo per tutti
3. Difesa delle Pmi e del tessuno produttivo nazionale 
4. Porre un freno alle multinazionali 
5. Tasse eque con un 2020 tax free
6. Moratoria del debito pubblico
7. Libertà di scelta terapeutica, no alla dittatura digitale, no al 5g
8. Nazionalizzazione delle banche e delle aziende strategiche 
9. Più investimenti pubblici nella sanità e nella scuola 
10. Fine dello Stato di emergenza, ripristino della democrazia e della libertà. 

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