Cecilia Marogna spiega i suoi rapporti col cardinale Becciu: "Scritte un sacco di falsità"
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Cecilia Marogna spiega i suoi rapporti col cardinale Becciu: "Scritte un sacco di falsità"

Cecilia Marogna, 39 anni, di Cagliari, in un'intervista al Corriere della Sera, smentisce le indiscrezioni che la vogliono come figura legata all’alto prelato.

Cecilia Marogna e Becciu
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6 Ottobre 2020 - 08.00


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“Quelle su di me? Tutte falsità! Io amante del cardinale? Assurdo. Sono un’analista politica e un’esperta di intelligence, che lavora onestamente e che vive in affitto mantenendo sua figlia”. Cecilia Marogna, 39 anni, di Cagliari, in un’intervista al Corriere della Sera, smentisce le indiscrezioni che la vogliono come figura legata all’alto prelato e destinataria di bonifici a una società situata in Slovenia, che fa missioni umanitarie. “Ho alle spalle una formazione scientifica poi studi di geopolitica perfezionati in Libano. Ho dei forti valori cattolici e una formazione clericale, pur se mia figlia è nata fuori dal matrimonio. Una studiosa di temi internazionali”, spiega.

Come ha conosciuto Becciu? “Gli ho scritto una mail, era il 2015, per capire se le mie analisi fossero corrette, e quali fossero i problemi di sicurezza delle Nunziature e delle Missioni. Mi ha ricevuto a Roma in Segreteria di Stato, doveva essere un colloquio di 20 minuti ma è durato un’ora e mezzo. Mi disse: ‘Mi sembra strano che una giovane donna come lei si interessi di questi temi’. Nacque un rapporto di stima sfociato in una collaborazione operativa. Mancava una diplomazia parallela nei Paesi nordafricani e mediorientali, ma io sapevo cosa fare e come muovermi, anche per ridurre i pericoli derivanti alle Nunziature dalle cellule terroristiche presenti in quei Paesi”.
Per questa attività il cardinale ha stanziato 600mila euro? “Non erano 600mila – dice Marogna – ma 500mila su 4 anni e incluso il mio compenso, i viaggi, le consulenze uscite da quel conto, situazioni da gestire in varie aree. I soldi sono giunti a tranche sulla mia società in Slovenia”. E le borsette? “Magari, la borsetta era per la moglie di un amico nigeriano in grado di dialogare col presidente del Burkina Faso…”. È vero che lei conosce il faccendiere Flavio Carboni e il massone dissidente Gioele Magaldi? “Carboni lo conobbi per questioni geopolitiche per farmi raccontare vicende e dare informazioni. Ma anche perché mi interessavo della Anonima sequestri. Magaldi lo conobbi anni fa, aveva costruito un thik thank e mi aveva invitato alla presentazione”, racconta. E i rapporti con i Servizi? “Sono di stima e collaborazione coi vertici dei Servizi italiani”, spiega.

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