Incontro storico sul Carso triestino per non dimenticare l'orrore delle Foibe: Mattarella e Pahor mano nella mano

Lʼevento ha un grande valore: Pahor è il primo presidente di uno dei Paesi della ex Jugoslavia a commemorare le vittime italiane

Mattarella e Pahor
Mattarella e Pahor
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13 Luglio 2020 - 10.28


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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo omologo sloveno Borut Pahor si sono incontrati a Basovizza, sul Carso triestino. E’ la prima volta che il presidente di una nazione nata dalla disgregazione dell’ex Jugoslavia omaggia alle vittime italiane delle foibe. Il gesto è ricambiato cedendo la proprietà di un luogo simbolo dell’identità slovena, il Narodni Dom, che cent’anni fa, il 13 luglio 1920, venne incendiato dai fascisti.
Mano nella mano davanti alla foiba Un momento particolarmente toccante è stato quando i due presidenti si sono dati la mano, dopo essersi avvicinati alla corona di fiori che due corazzieri avevano deposto pochi istanti prima. Mattarella e Pahor hanno poi toccato ciascuno la corona e sono rimasti davanti all’ingresso della foiba in silenzio. Al termine, prima di risalire in auto i capi di Stato si sono fermati a parlare per qualche istante. Si stima che i partigiani jugoslavi abbiano gettato 2mila italiani tra militari e civili. 

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Luogo simbolo e memoriale per i familiari delle vittime delle violenze del 1943-45, la foiba di Basovizza fu dichiarata monumento nazionale l’11 settembre 1992. Precedentemente, nel 1980, il pozzo di Basovizza, con la foiba n.149 di Monrupino, fu classificato come monumento di interesse nazionale.

Nel 1991 vi si recò in visita l’allora Presidente Francesco Cossiga. La foiba si trova sull’altopiano carsico nei pressi di un pozzo minerario in disuso profondo circa 200 metri. 


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