Villabuona (Pd): "Marsala non ci sta, risponderemo a chi semina zizzania e odio"
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Villabuona (Pd): "Marsala non ci sta, risponderemo a chi semina zizzania e odio"

La presidente provinciale sul caso dei ragazzi neri respinti all'antico mercato: "La città da sempre votata all'integrazione, stentavo a credere che fosse accaduto quello che ici dice il video-denuncia..."

Valentina Villabuona, presidente provinciale del Pd di Trapani
Valentina Villabuona, presidente provinciale del Pd di Trapani
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5 Luglio 2020 - 18.14


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“Marsala è una città da sempre votata all’integrazione e all’accoglienza, stentavo a credere che fosse accaduto quello che inequivocabilmente ci dice il video-denuncia…”.


Valentina Villabuona, avvocata che segue i temi dell’immigrazione e dell’integrazione, da poco presidente provinciale del Pd, si dice preoccupata del clima che qualcuno ha voluto creare in città negli ultimi mesi; clima veicolato anche da parole d’ordine ispirate da fascismo e razzismo comparse sui muri della città. Quasi rispondano ad una strategia per provare a modificare il Dna democratico e civile dei marsalesi. I ragazzi del video respinti all’ingresso del locale ospitato dall’ex mercato ittico, sono bravi ragazzi – dice – ben integrati nel tessuto della città. Sono conosciuti da tutti e non hanno mai dato adito al più piccolo dei rimproveri. 
A Marsala c’è una amministrazione di centro sinistra, il sindaco Alberto Di Girolamo, saputo dell’accaduto, ha dato disposizioni alla polizia locale di indagare su ogni aspetto della vicenda, partendo dal video. Di Girolamo vuol far luce sulle responsabilità, di quanto denunciato, a partire da quella centrale della società che ha avuto in gestione l’ex mercato e che – da quanto traspare dal video – avrebbe dato disposizioni discriminanti. E che le disposizioni fossero precise e nel segno del sostanziale razzismo – fa notare Valentina Villabuona – lo si sente dalle parole dei “buttafuori” all’ingresso del mercato, quando, per giustificarsi, al ragazzo dicono: “se entri puoi vedere tu stesso che non c’è un altro come te, un nero…”.

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Parole terribili, a ritrovarle altrove devi risalire indietro nella storia di un bel po’, fino all’Alabama degli anni ’50, dice l’esponente Pd.
La storia recente di Marsala, a parte qualche incidente, come una discriminazione analoga, l’ultimo Carnevale, in un locale della città, è invece fatta di begli esempi di integrazione, come la “Libera orchestra”, esperienza frutto dell’impegno di marsalesi in collaborazione con l’associazione di don Luigi Ciotti.

Un’orchestra nel segno dell’incontro, che però subì pesantemente la mannaia delle norme imposte da Salvini al tempo del Viminale. Da musicisti a clandestini per diversi ragazzi il passo fu assai breve. 

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