In effetti è quello che per giorni swi è vantato di aver abolito tutti i divieti. E adesso? “Quando si tratta della salute delle persone ho sempre evitato di alimentare polemiche politiche. L`ho fatto anche quando altri, in preda a sindromi plebiscitarie, preferivano contrapporsi al governo nazionale. Però oggi, di fronte all’ammissione del presidente Zaia di non avere avuto il dono della chiarezza rispetto alle ultime vicende che riguardano il rischio contagio in Veneto, è impossibile tacere”.
Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Andrea Martella, in una nota.
“Una cosa è evidente: Zaia è caduto in uno stato confusionale. Per settimane il suo punto stampa è stato un rito autocelebrativo, segnato da un crescente `liberi tutti`. Una corsa incomprensibile, culminata nella cancellazione del limite di capienza nei mezzi di trasporto. Da metà aprile Zaia ha minimizzato ogni rischio, a dispetto delle indicazioni del comitato tecnico scientifico, della prudenza del governo nazionale e dell’evidenza che il virus, a livello globale, non conosce frontiere. Arrivando persino – aggiunge il sottosegretario dem – ad emarginare quegli stessi autorevoli consiglieri di cui si era fatto forte per una sua visibilità nazionale”.
Martella annota come “nelle ultime ore Zaia è passato dalla minaccia di Tso e dall’invocazione del carcere, a non meglio precisate misure restrittive. E dai toni allarmistici sul pericolo di schianto a quelli rassicuranti di oggi, che riconsegnano l’immagine di un Veneto Covid-free. Oscillazioni che non aiutano affatto i cittadini e l’economia. Siamo di fronte ad una sorta di sovranismo su scala regionale che può avere effetti collaterali pericolosi per la nostra comunità. Noi non speculeremo – conclude Martella – su certe superficialità: ma tacerle sarebbe altrettanto colpevole”.
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