Cofferati: "Come sempre ciò che resta del fascismo vuole erodere il 25 aprile"
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Cofferati: "Come sempre ciò che resta del fascismo vuole erodere il 25 aprile"

L'esponente di Sinistra Italiana-LeU: "Gli aspetti più inquietanti sono quelli che derivano da una lenta ma costante rinuncia delle forze democratiche a valorizzare l’anniversario e le sue ragioni"

Sergio Cofferati
Sergio Cofferati
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24 Aprile 2020 - 16.01


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Sergio Cofferati, di Sinistra Italiana-LeU, scrive sul suo Blog: “Ciò che rimane del fascismo tenta ogni anno di sminuire goffamente la Festa della Liberazione. Troppi ritardi e rinunce delle forze democratiche. Occorre reagire. Decisivo recuperare valori Resistenza e rafforzare democrazia”. 
“Il tentativo di sminuire il valore della ricorrenza del 25 Aprile fino a ridurlo a un puro riferimento storico non è solo una triste vicenda di questi giorni dolorosi e drammatici, ma è una pratica che dura da molto tempo, nella distrazione di molti. Non sorprende che ciò che rimane del vecchio fascismo e i nuovi movimenti che ne ripropongono gli obiettivi, cerchino sistematicamente di erodere tutto ciò che da valore alla democrazia e la rafforza” continua il post. 
“Poi nell’avvicinarsi della ricorrenza del 25 Aprile – prosegue l’esponente della sinistra – vengono messi in campo i tentativi più goffi che in quanto tali sono destinati a maggior visibilità mediatica, anche se sono privi di fondamento storico e culturale.
Ma gli aspetti più inquietanti anche se meno vistosi sono quelli che derivano da una lenta ma costante rinuncia della politica, delle forze democratiche a valorizzare l’anniversario e le sue ragioni.”
“La risalita dalla voragine nella quale l’epidemia ci ha fatto precipitare sarà efficace solo se contestualmente al riavvio dell’economia si rafforzerà la democrazia e si garantiranno i diritti che ne discendono.
Domani, in occasione del settantacinquesimo anniversario in cui dovremo fare a meno delle piazze della nostra storia, la piazza virtuale le sostituirà degnamente – conclude Cofferati – Quello che diviene però decisivo è, dal giorno dopo, cominciare a recuperare i nostri ritardi.”

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