Paolo Brosio: "Mi appello a Meloni e Salvini perché si riaprano le chiese, perché il governo..."
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Paolo Brosio: "Mi appello a Meloni e Salvini perché si riaprano le chiese, perché il governo..."

Il giornalista ora ultra-religioso lancia un appello alla destra e attacca ai vescovi: "I Vescovi hanno preso la tonaca e invece di consegnarla al Papa l'hanno consegnata al Governo"

Paolo Brosio
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22 Aprile 2020 - 14.26


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In questa situazione ci mancavano i fondamentalisti, quelli che hanno attaccato la decisione di chiudere le chiese visti i rischi di contagio.
Una scelta condivisa dai vescovi anche se – come è probabile – a maggio anche nelle chiese si potrà tornare a pregare e a dire messa, ovviamente rispettando le regole.
Nel frattempo che è successo?
“Faccio un appello alle opposizioni, alla Meloni e a Salvini affinché si permetta ai fedeli di andare in Chiesa stabilendo un vademecum di regole che permetta a chi vuole andare a pregare di non essere additato come un untore”.
Questo l’appello che Paolo Brosio ha lanciato”alle opposizioni, a Salvini e alla Meloni che stimo molto e che è molto legata ai valori cristiani, valori che il Governo ha dimostrato di disprezzare”, sottolinea.

E infatti l’egoismo, la xenofobia, i porti chiusi, i blocchi navali, il disprezzo per i migranti e per chi fugge da guerre e fame sono valori cristiani scritti in chissà quale vangelo, ma non sicuramente in quelli di Luca, Marco, Matteo e Giovanni.

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“Trovo vergognoso quanto avvenuto qualche giorno fa a Gallignano, una frazione del Comune di Soncino in provincia Cremona -prosegue Brosio- dove un parroco 80enne, Don Lino Viola, è stato interrotto dai carabinieri mentre stava celebrando la messa e mentre stava facendo la consacrazione delle ostie con delle pinzette. C’erano tredici persone tutte con la mascherina a 10 metri l’una dall’altra in un Chiesa di 350 metri quadrati, il carabiniere è andato all’altare mentre avveniva il momento più sacro e il parroco non si è fatto interrompere. E’ tutto documentato in un video. Non sono per le messe clandestine ma non bisognava arrivare a questo punto”.
“I Vescovi hanno preso la tonaca e invece di consegnarla al Papa l’hanno consegnata al Governo. Dal Pd e dal M5S me lo aspettavo perché non gliene frega un tubo di Cristo ma dalla Cei no! -continua Brosio- Questo è un atteggiamento totalmente remissivo e prono al potere ateo. Permettono di andare a comprare le sigarette ma non la cosa primaria che è la protezione primaria contro il male! I Vescovi devono farsi sentire. Abbiamo due articoli della Costituzione che sono totalmente ignorati. Questo è un atteggiamento totalmente vessatorio dei diritti delle libertà religiose. A Pasqua Conte ha confuso anche gli ebrei con i Cristiani, ma quando ca.. ci sono mai andati in Egitto i cristiani? Non ho parole!”.

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”Il 7 aprile, giorno del compleanno di mia madre -ricorda Brosio- che era l’inzio della settimana Santa, ho fatto due dirette sui miei social facendo il Rosario con lei per pregate per tutti quegli anziani che stavano scomparendo. Poi vedendo che la cosa funzionava ho proseguito a farlo fino al 20 aprile. Il primo giorno ho ricevuto ben 76mila messaggi e in totale sono stato seguito da oltre due milioni di persone. Ho deciso quindi che, finché dura il lockdown, farò una preghiera tutti i mercoledì e venerdì, mercoledì è il giorno del tradimento di Gesù e venerdì il giorno della passione”.

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