Il Centro Astalli incalza l'Europa: "Salvate i migranti in mare, non cercate scuse"
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Il Centro Astalli incalza l'Europa: "Salvate i migranti in mare, non cercate scuse"

Il servizio dei gesuiti per i rifugiati prende una dura posizione: "Ci sono esseri umani che non sono mai stati al sicuro in vita loro, sono persone in fuga dalla guerra"

Migranti a bordo della Alan Kurdi
Migranti a bordo della Alan Kurdi
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11 Aprile 2020 - 14.34


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Che al Viminale non ci sia Salvini è qualcosa di positivo. Ma se poi, anche se con toni garbati, nella sostanza il risultato non cambia, allora bisogna prenderne atto anche se con amarezza.
Il Centro Astalli, il servizio dei gesuiti per i rifugiati, esprime “seria preoccupazione per la sorte di decine di bambini, uomini, donne ora in mare. Sono persone stremate, disperate che non hanno scelto di salire su una barca. Non è un “viaggio” il loro. E aggrapparsi all’unica possibilità di sopravvivere, pagata a caro prezzo”.
“Il coronavirus non può essere pretesto dei governi per denunciarsi ‘porto non sicuro’- dice il presidente padre Camillo Ripamonti -. In mare ci sono esseri umani che non sono mai stati al sicuro in vita loro, sono persone in fuga dalla guerra, dalla povertà, dai centri di detenzione libici”.
Quindi l’appello si allarga all’Europa: “non può e non deve voltare le spalle ai migranti”. Per questo il Centro Astalli chiede che “si prevedano adeguate misure di quarantena in modo da non esporre nessuno al pericolo di contagio;  si soccorrano tra i migranti coloro che necessitano di cure urgenti, bambini e donne incinte. Si attui un piano di solidarietà tra gli stati Ue. In questo modo si tratterebbe di accogliere pochi migranti  per Paese, non incidendo in alcun modo sulla sicurezza interna”.
Infine l’appello di Ripamonti: “Portiamo in salvo i migranti. L’epidemia che ci troviamo a fronteggiare ci insegna più di tutto che nessuno si salva da solo. Domani i cristiani celebrano la Pasqua, la resurrezione di Cristo che sconfigge la morte. Salviamo i migranti, sconfiggiamo la loro morte, salvando le loro vite.”

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