di Alessandro Ciulla
Figlio di contadini e allevatori, Liborio è nato in campagna. A sei anni era già parte attiva di questo mondo, andando appresso alle caprette. A quindici anni coi fratelli ha virato completamente. Ha iniziato a occuparsi di edilizia, dedicandovi trent’anni del suo tempo. “E’ stato l’errore più grande della nostra vita”, dice.
Nel 2004 ha cambiato ancora, facendo il responsabile della manutenzione in due villaggi Valtur: sei mesi, in estate, a Favignana e sei mesi a Pila, in Val d’Aosta. Alla fine del 2010 la Valtur ha sospeso le attività e lui è rimasto senza lavoro.
“E adesso cosa faccio?”, si è chiesto.
Ha iniziato a inviare centinaia e centinaia di curriculum, ma non è successo niente. Aveva sentito parlare della nascita in Italia delle banche del tempo, associazioni di promozione sociale, che si aiutano vicendevolmente nello scambio di professioni a costo zero.
Liborio ne parla ad alcuni amici nel suo paese, a Termini Imerese, e di lì a poco con quattro di loro crea la Banca del Tempo Himerense. I compiti di ragioneria vengono affidati ad un pensionato ultra ottantenne. Tutto in regola, a norma di legge, cominciano l’avventura.
In sette giorni da cinque diventano dieci, in un mese da dieci sono passati a trenta. In tre mesi sono diventati cinquanta. La dirigente scolastica di una scuola elementare, venuta a conoscenza dell’associazione, la contatta, non sapendo come gestire un terreno abbandonato della scuola. Liborio fa la sua prima proposta: creare un orto didattico per insegnare ai bambini i camminamenti e la messa a dimora di semi e piante in un orto.
In quattro, cinque mesi sono riusciti a fare la produzione, dal seme al frutto e al consumo finale in aula, dopo che le maestre hanno cucinato quanto è stato raccolto tra bietole, spinaci, lattughe e altre verdure.
Lo scambio è semplice. Insegnamento delle tecniche di coltivazione naturale dell’orto da parte dei soci della banca del tempo. In cambio, è stata concessa dalla scuola la terra presente in un’altra zona del plesso scolastico, dove l’associazione ha iniziato a coltivare per i suoi iscritti il cibo di cui hanno bisogno. Oggi le scuole, che hanno affidato i loro terreni alla banca del tempo di Liborio, sono diventate sei.
Nel frattempo, alcuni anziani proprietari terrieri, che non sapevano come gestire più le loro terre, hanno chiesto aiuto all’associazione. “Dateceli in comodato”, è stata la proposta di Liborio. L’accordo dello scambio? Frutta e verdura delle terre in cambio di prestazioni (raccolta e innaffiature) indispensabili per portare avanti ogni cosa.
Dalle scuole, intanto, è nata anche un’altra collaborazione con delle maestre, che si sono associate alla banca del tempo, dando la disponibilità per ripetizioni gratuite a bambini rimasti indietro nelle materie. In cambio,le maestre hanno iniziato a ricevere servizi vari da altri soci (l’accompagnamento dei loro genitori per fare la spesa o prendere le medicine, la passeggiata di un cane o la cura della siepe del proprio giardino).
Anche il Comune ha avvicinato l’associazione con la stessa esigenza e Liborio ha trovato la sua soluzione. Alcuni beni, come il castello e la villa, sono stati affidati in comodato all’associazione, che cura coi suoi associati la custodia e la manutenzione ordinaria.
In cambio, la Banca del Tempo Himerense riceve dal Comune la possibilità di organizzare al loro interno eventi di autofinanziamento, senza pagare alcun compenso.
Piano piano è arrivato il coinvolgimento dei giovani, che oggi sono iscritti in tanti.
Organizzano feste, fanno visite guidate. In cambio, dagli anziani della banca del tempo raccolgono esempi di riciclo creativo, imparano arti e piccoli lavori manuali, che altrimenti sarebbero loro negati e guadagnano qualcosa con la raccolta della frutta.
La banca del tempo fa incontrare tutti, bambini, giovani e vecchi, pubblico e privato.
Liborio ha organizzato anche dei servizi a distanza per coloro che vivono all’estero e hanno bisogno del disbrigo di pratiche a Termini Imerese. In cambio, i beneficiari del servizio coinvolgono parenti di Termini, che mettono a loro volta a disposizione dell’associazione il loro tempo e i loro servizi.
Da qualche tempo, anche un ristoratore del luogo si è associato. A lui vengono forniti tutti i prodotti freschi, di cui ha bisogno per la sua cucina, direttamente dagli orti dell’associazione. In cambio, il ricavato serve a pagare il lavoro della raccolta.
Alcuni produttori agricoli e supermercati locali, quando hanno cibo in scadenza, decidono di donarlo a questo gruppo, potendo scaricarlo con una semplice ricevuta dal loro fatturato.
Il surplus di cibo prodotto dalle terre gestite dalla Banca del Tempo Himerense, oggi, serve ad alimentare una mensa sociale, in cui si dà da mangiare a oltre duecento persone in stato di difficoltà.
Ormai, l’associazione riesce a rispondere alle necessità di tanta gente, che le politiche sociali del Comune, senza più soldi da Stato e Regione, non riesce ormai a soddisfare.
Queste persone, però, vengono coinvolte attivamente, dando il proprio servizio alla banca del tempo in cambio di cibo, vestiti e scarpe. E tutto questo in soli cinque anni di attività.
Liborio ha creato una “macchina da guerra” perfetta, senza crepe. Non girano armi e soldi, però, ma assegni del tempo.
Con l’assegno del tempo un associato può dimostrare il servizio che ha svolto. Le ore del suo servizio vengono depositate in un conto corrente, che è fatto di tempo e non di denaro, tenuto dall’associazione.
L’assegno può essere scambiato con qualsiasi servizio o prodotto di pari valore. Così per esempio, se decido di dare 4 ore del mio tempo per raccogliere delle arance, riceverò un servizio di pari valore (quello l’elettricista o del tubista per un guasto in casa per esempio) oppure un quantitativo di arance pari alle ore di lavoro effettuate (il valore economico dato dalla banca del tempo di Liborio per un’ora di lavoro è di 5/6 euro).
La prima banca del tempo è nata nel 1995 a Sant’Arcangelo di Romagna. Oggi ne sono presenti quasi quaranta in Sicilia. Quella di Liborio è unica in tutta Italia per la capacità di coinvolgimento attivo di tutti gli strati della popolazione.
È nata come reazione ad una situazione di estrema difficoltà economica a causa della perdita del lavoro. Non sapeva cosa fare Liborio per mandare avanti la famiglia.
Ha deciso, allora, di mettere a frutto quello che faceva da bambino, per attivare tutta una serie di scambi che gli hanno permesso di avere, quanto meno, tutti questi servizi a titolo gratuito da un lato, e, dall’altro, mettere la propria competenza a disposizione di coloro che ne hanno bisogno. Ne ha fatto una missione.
È partito con cinque persone nel dicembre del 2012.Oggi sono in duecento i soci della sua banca del tempo, mentre ne stanno nascendo altre in sette Comuni vicini, attratti dal suo esempio e sotto la sua guida.
Perdendo il lavoro, Liborio ha iniziato a non avere più sicurezze. La macchina di questo uomo, però, non si è più fermata, appena l’ha riempita di tempo e solidarietà.
Ora quella macchina è diventata una banca, che non è di nessuno ma appartiene a tutti.
Liborio e la sua banca del tempo, per dire che un altro mondo è possibile.
Perdendo il lavoro, Liborio ha iniziato a non avere più sicurezze. La macchina di questo uomo, però, non si è più fermata, appena l’ha riempita di tempo e solidarietà.
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27 Marzo 2020 - 11.55
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