L'infettivologo: "Troppa gente in giro che ha l'infezione senza saperlo, misure più radicali"

La preoccupazione di Massimo Galli, primario infettivologo dell' ospedale Sacco di Milano. "Stare a casa è fondamentale, ma ci sono troppe licenze di uscita"

Massimo Galli, primario infettivologo dell' ospedale Sacco di Milano
Massimo Galli, primario infettivologo dell' ospedale Sacco di Milano
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

21 Marzo 2020 - 10.37


ATF AMP

Il bilancio è tragico. E molti si interrogano se i sacrifici degli italiani stiano servendo a qualcosa: “Secondo me purtroppo le misure non bastano ancora, lo dico aprendo le braccia e tutt’altro che felice nel dirlo, però dobbiamo essere precisi su questo. Credo che non bastino ancora soprattutto nella situazione della Lombardia”.
Lo ha detto a Sky Tg24 Massimo Galli, primario infettivologo dell’ ospedale Sacco di Milano.
“Le misure sono importanti – ha spiegato Galli – e perché funzionino devono essere radicali e questo lo dimostra Wuhan sta per uscire da questo disastro in un tempo ragionevole, anche se lungo. Diversamente rischiamo che il nostro tempo diventi lunghissimo. Quando andando in ospedale si trovano le persone che ridipingono le righe per terra, ci domandiamo se non è una cosa che può essere rimandata? C’è tanta gente a casa con l’infezione. C’è molta più gente in Lombardia che ha l’infezione rispetto a quelli che fino ad adesso sono stati registrati e diagnosticati direttamente con il tampone, parte di queste persone o dei loro congiunti è in giro a lavorare senza saperlo neppure. Stare a casa è fondamentale, ma se si sta a casa in una situazione in cui le licenze di uscita in cui si possono raggiungere situazioni in cui c’è parecchia gente come gli ambiti lavorativi sono molto numerose e non giustificate, andremo avanti a cerchi concentrici a continuare ad avere più infezioni”.

Top Right AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version