A Palermo ladri in azione al Policlinico: svaligiato anche il laboratorio di diagnostica per il coronavirus

Quattro raid in una notte, prese di mira Chirurgia plastica e Chirurgia d'urgenza.

Il policlinico Paolo Giaccone
Il policlinico Paolo Giaccone
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20 Marzo 2020 - 09.52


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Approfitando dell’emergenza coronavirus, stanotte i ladri sono entrati all’Istituto di igiene, del policlinico Paolo Giaccone, centro di riferimento regionale per la diagnostica del coronavirus. Hanno rubato a piano terra, primo piano, secondo piano e terzo piano dove c’è il laboratorio regionale per malattie trasmesse da artropodi. I ladri sono entrati anche al piano scantinato dell’Istituto, dove ha sede il laboratorio guidato dal professore Francesco Vitale, che analizza i tamponi dei sospetti casi di Covid 19 di tutta la Sicilia occidentale. Sono stati scassinati gli armadietti del personale e di stanno verificando eventuali danni a monitor e apparecchiature, che non dovrebbero essere stati compromessi. Lo raccontano Marceca, Patanè e Spica su Repubblica Palermo.
La gang ieri notte ha poi svaligiato gli armadietti degli spogliatoi del reparto di Chirurgia plastica e poi in altri due piani ha forzato e portato via le monete da due distributori di bevande e merende. Tutto in una notte, la quarta di seguito in cui vengono denunciati i furti. A indagare sugli assalti al policlinico ci sono carabinieri e polizia. Nessuno, ancora, è stato individuato. Di certo la banda conosce bene l’ambiente in cui si muove. E sa che in Chirurgia plastica, ad esempio, può entrare indisturbata in certi orari. 
Troppo ghiotta per i ladri l’occasione di avere a disposizione giorno e notte negozi, aziende, scuole, ristoranti e palestre chiuse per coronavirus. Dopo la prima settimana in cui sembrava che la criminalità diffusa avesse deciso di rimanere in casa per scongiurare il contagio (due rapine e un furto in sette giorni), da lunedì le bande di predoni sono tornate in azione a pieno regime: oltre ai furti al policlinico, sono finiti nel mirino una scuola, una palestra, un centro benessere, un’azienda che produce imballaggi e una decina di automobili scassinate e ripulite nei parcheggi in zona Politeama-Libertà.
Le razzie che hanno suscitato più rabbia sono state le tre messe a segno al Policlinico in tre giorni: colpiti gli spogliatoi di medici e infermieri nei reparti di Medicina d’urgenza e Chirurgia plastica, oltre ai distributori automatici di bevande e cibo a Chirurgia d’urgenza. Furti che anche in questo caso hanno approfittato del superlavoro nei reparti dovuto al coronavirus.
Fra le vittime dei ladri non poteva mancare una scuola. Nella notte fra lunedì e martedì si sono intrufolati nella scuola Renato Guttuso di via Messina Marine rompendo una finestra e portando via cinque computer portatili utilizzati dagli studenti per la didattica. “Ce ne siamo accorti mercoledì – dice la dirigente scolastica Gloria Casimo – abbiamo trovato la finestra del primo piano rotta, e gli armadietti che contenevano i cinque notebook tutti chiusi a chiave, scassinati e senza computer”.

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