Mascherine vendute a costi esorbitanti: la Finanza sequestra uno stock in una farmacia di Guidonia
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Mascherine vendute a costi esorbitanti: la Finanza sequestra uno stock in una farmacia di Guidonia

Mentre all'esterno c'era un cartello con l'indicazione «maschere esaurite», i finanzieri di Tivoli hanno trovato 228 dispositivi venduti ai 35 euro l'uno, cinque volte superiore al valore di acquisto.

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14 Marzo 2020 - 19.17


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I soliti furbetti: a Roma, numerose mascherine, prodotte «artigianalmente» da una sartoria del Portuense, erano pronte ad essere messe in commercio, sebbene non conformi alla normativa comunitaria e nazionale poiché sprovviste del marchio di qualità CE.

Il titolare dell’attività, che aveva addirittura pubblicizzato la vendita dei manufatti, è stato denunciato alla Procura per frode in commercio dalle Fiamme Gialle del terzo Nucleo Operativo Metropolitano.

Mentre nel retrobottega di una farmacia di Guidonia Montecelio, al cui esterno era esposto un cartello con l’indicazione «maschere esaurite», i finanzieri del Gruppo di Tivoli hanno trovato e sequestrato 228 dispositivi che venivano venduti al prezzo di 35 euro l’uno, cinque volte superiore al valore di acquisto.

Per il titolare e tre suoi dipendenti è scattata la segnalazione all’Autorità Giudiziaria di Tivoli per il reato di «manovre speculative su merci», con conseguente richiesta di assegnazione dei dispositivi alla Protezione Civile, affinché siano utilizzati dagli operatori chiamati a gestire l’emergenza.

Dopo la diffusione della notizia la Farmacia Altobelli, che si trova in Corso Italia a Villalba di Guidonia, ha precisato che non si tratta della sua attività. Ed in effetti il comunicato non parla specificamente di Villalba ma del comune di Guidonia dove le farmacie sono numerose visto il grande numero di frazioni.

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Altre 480 mascherine non in linea con gli standard di sicurezza sono state scovate da militari della Compagnia di Frascati in una rivendita alla Romanina, acquistate «in nero» e occultate sotto il bancone. Anche in questo caso l’esercente è stato denunciato. Sono in corso indagini per risalire all’origine della «filiera» illegale.

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