Il tribunale di Foggia, nell’ottobre del 2019, ha riconosciuto alla vedova di una coppia di lesbiche il diritto a ottenere la pensione di reversibilità, a partire dalla data del decesso della compagna, nel 2011, anche se il loro amore non era stato certificato da un’unione civile. La notizia è riportata da Repubblica Bari in un articolo in cui si evidenzia che si tratta di una sentenza storica perché per la prima volta viene chiamato in causa l’Inps e perché riconosce un diritto a legami anteriori al 2016, anno della legge Cirinnà.
L’Inps – prosegue l’articolo – non si è appellato, e la sentenza è ormai definitiva.
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, è servito il testamento che le due donne avevano firmato davanti a un notaio, nel quale si nominavano vicendevolmente eredi, e chiedevano di essere registrate in un unico stato di famiglia.
La coppia protagonista della vicenda è quella formata da Lilli Quitadamo e Maria Teresa Totaro: le donne si conobbero nel 1989 e poco dopo – ricostruisce Repubblica – andarono a vivere insieme a Manfredonia (Foggia). Nel 2011 Maria Teresa morì improvvisamente, durante una risonanza magnetica all’ospedale Casa sollievo della sofferenza. “Avevamo deciso di sposarci, in Spagna o in Germania – ricorda Lilli – Teresa sarebbe andata in pensione due anni dopo”. All’epoca della sua morte – evidenzia il quotidiano – ci fu anche un’interrogazione parlamentare.
Sentenza storica: una donna resta vedova nel 2011, l'Inps dovrà versarle la pensione della compagna
Le due donne non erano legate da un'unione civile, ma è bastato il testamento
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18 Febbraio 2020 - 18.25
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