Caso Savoini, i pm ascoltano sui fondi una donna russa e secretano il verbale

La procura di Milano indaga per corruzione internazionale dopo l'incontro del Metropol nel quale si ipotizzavano tangenti in favore della Lega

Savoini
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9 Gennaio 2020 - 21.39


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Nuovo capitolo nel caso Savoini, ancora più misterioso: una donna russa è stata ascoltata oggi dalla Procura di Milano in relazione all’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. La donna, sulla cui identità ai fini dell’indagine viene mantenuto il riserbo, è stata sentita dagli inquirenti per alcune ore in Procura e il verbale delle ‘sommarie informazioni testimoniali’ è stato secretato. 
Al centro dell’inchiesta, venuta a galla lo scorso luglio, una presunta trattativa su una compravendita di petrolio che avrebbe avuto lo scopo di rimpinguare con 65 milioni di dollari le casse della Lega. Trattativa registrata anche in un audio (di cui erano venuti in possesso due giornalisti de ‘l’Espresso’, che poi l’hanno consegnato ai pm) del 18 ottobre 2018, durante l’ormai famoso incontro all’hotel Metropol di Mosca a cui erano presenti Savoini (anche ex portavoce di Matteo Salvini), l’avvocato Gianluca Meranda e l’ex bancario Francesco Vannucci (anche loro indagati per corruzione internazionale) e tre russi, tra cui Ilya Andreevich Yakunin e Andrey Yuryevich Kharchenko. Questi ultimi legati, pare, all’ideologo di estrema destra Aleksandr Dugin e a Vladimir Pligin, un politico vicino al presidente Vladimir Putin.
L’incontro nell’albergo moscovita sarebbe servito per discutere della compravendita di petrolio che avrebbe dovuto garantire, attraverso un sconto di almeno il 6% su un affare da 1,5 miliardi di dollari, soldi al Carroccio per la campagna elettorale per le ultime Europee, ma anche tangenti ad almeno un funzionario di Mosca. Dopo le perquisizioni di luglio a carico di Savoini e degli altri indagati, gli investigatori hanno trovato nei telefoni sequestrati (perquisizioni e sequestri legittimi, come stabilito dalla Cassazione) anche una foto dei dettagli dell’accordo tra italiani e russi. Altre persone in questi mesi sono state sentite nell’inchiesta, che passa anche per rogatorie all’estero, e nei prossimi giorni gli inquirenti dovranno chiedere la proroga per continuare ad indagare. Un passaggio formale dato che stanno per scadere i primi 6 mesi di indagine.

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