Migranti reclusi sulla nave Gregoretti, monta la protesta: "una pagina nera della storia d'Italia"
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Migranti reclusi sulla nave Gregoretti, monta la protesta: "una pagina nera della storia d'Italia"

Le Associazioni antirazziste siciliane scrivono una nota furiosa: "il governo diserta i vertici con gli altri paesi europei e 'bullizza' persone vulnerabili per distrarre ancora una volta l'opinione pubblica"

Migranti sulla Gregoretti
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30 Luglio 2019 - 15.54


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Le associazioni Borderline Sicilia Onlus e la Rete Antirazzista catanese chiedono con insistenza che i migranti a bordo della nave Gregoretti vengano fatti scendere dopo giorni di sequestro al porto di Augusta: “Dopo le ultime vicende che hanno coinvolto la Sea Watch e Mediterranea, assistiamo all’ennesimo atto illegittimo del governo operato sulla pelle di naufraghi soccorsi in mare, questa volta da un’imbarcazione della Guardia Costiera” scrivono gli attivisti, che continuano: “a differenza del caso Diciotti, la nave Gregoretti è stata ormeggiata al porto di Augusta in zona militare, in modo da negare l’accesso e la visibilità ai giornalisti e alla società civile. In queste ore è stato disposto lo sbarco dalla Gregoretti dei 16 minori non accompagnati. Noi chiediamo che siano fatti sbarcare tutti immediatamente, senza aspettare oltre”.
Ricordiamo che la Germania ha già ato disponibilità all’accoglienza e che La Commissione europea è in contatto anche con i rappresentanti degli altri paesi dell’Unione per verificare se ci sono altre disponibilità. 
“Mentre il Parlamento vota la conversione in legge del decreto sicurezza bis che ha come scopo principale quello di criminalizzare il soccorso in mare” si legge ancora nella nota degli attivisti “scrivendo una delle pagine più nere della sua storia, il governo diserta i vertici con gli altri paesi europei e ‘bullizza’ persone vulnerabili per distrarre ancora una volta l’opinione pubblica dai fallimenti e dagli scandali, per soddisfare il suo elettorato razzista e xenofobo. E tutto questo accade mentre si registra il tasso di mortalità nel Mediterraneo più alto di sempre. Ci chiediamo come sia possibile che si continui a permettere un tale abuso delle istituzioni, una violazione così grave dei principi costituzionali e dei trattati internazionali. Ci chiediamo come sia possibile consentire che l’Italia e il resto dell’Europa siano i responsabili di queste stragi infinite. Tutto ciò non è più in alcun modo accettabile”.
“Un anno fa veniva posto in essere il sequestro di 150 persone a bordo della nave Diciotti – scrivono inoltre gli attivisti -, facendo profilare gravissime responsabilità penali a carico del ministro dell’Interno, il quale riuscì a sottrarsi ad un procedimento penale solo grazie al voto del Senato che non concesse l’autorizzazione a procedere, e sulla cui immunità peraltro permangono seri dubbi di legittimità costituzionale, in relazione alla legge costituzionale n. 1 del 1989”.

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