Le suore missionarie scrivono a Mattarella: "in Italia intolleranza e razzismo inaccettabili"
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Le suore missionarie scrivono a Mattarella: "in Italia intolleranza e razzismo inaccettabili"

Le missionarie Scalabriniane si uniscono all'appello delle Clarisse e delle Carmelitane

Suore missionarie scalabriniane
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16 Luglio 2019 - 09.24


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Lo scorso 11 luglio le suore Clarisse e Carmelitane hanno inviato al Presidente della Repubblica Mattarella un appello cui ora si sono unite le suore missionarie di San Carlo Bartolomeo (Scalabriniane), in cui si esprime la loro “preoccupazione per il diffondersi in Italia di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione nei confronti dei migranti e rifugiati che cercano nelle nostre terre accoglienza e protezione”.
L’appello è stato accolto dalla provincia San Giuseppe delle Scalabriniane (a cui fa riferimento l’Italia) e da tutta la Congregazione. Le suore, sin dalla loro fondazione nel 1895, svolgono la loro attività a sostegno delle migrazioni. La superiora provinciale suor Milva Caro sostiene l’appello di clarisse e carmelitane facendo notare “il più profondo apprezzamento, appoggio e comunione” perché “in questo modo diventiamo tutti costruttori di una nuova umanita’ che mettono al centro l’umano e l’umanità.
Le Suore Scalabriniane in coscienza verso la vocazione ricevuta non possono fare diversamente e continueranno nelle loro possibilità ad essere un semplice strumento di mediazione e di accoglienza verso chi cerca una nuova dignità nel nostro Paese”.
“Un impegno intercongregazionale è sempre piu’ necessario, per dare l’ennesimo segnale di come la vita religiosa femminile sia contraddistinta da una sola voce – dice suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale – Anche una lettera come questa pò pesare nelle coscienze civili. La preoccupazione della crescita dei sentimenti di intolleranza in Italia è la stessa di molti Paesi d’Europa e del resto del mondo. Far passare la migrazione come problema vuol dire mettere in discussione gli stessi valori di fratellanza e umanità che contraddistinguono una politica di pace”.

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