Una legge per garantire il diritto alla sessualità per le persone con disabilità
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Una legge per garantire il diritto alla sessualità per le persone con disabilità

Aldo Penna e Francesca Troiano per l'occasione presenteranno "LoveAbility", libro, sul diritto alla sessualità delle persone con disabilità

Disabile in sedia a rotelle
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13 Aprile 2019 - 15.06


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Anche nel nostro Paese, i tempi sono maturi per garantire il pieno diritto alla sessualità per migliaia di persone con disabilità”. Con questa dichiarazione comune, Aldo Penna e Francesca Troiano, deputati M5S, presentano un loro progetto di legge che sarà illustrato lunedì 15 aprile, alle 17 e 30 nella Sala “Aldo Moro” di Palazzo Montecitorio. Ci saranno tutte le realtà che in questi anni si sono impegnate su questo fronte: il Comitato Lovegiver, il Disability Pride Italia, l’Associazione Luca Coscioni e la Parent Projet onlus. 
Aldo Penna e Francesca Troiano per l’occasione presenteranno “LoveAbility”, libro, appunto, sul diritto alla sessualità delle persone con disabilità, edito da Erickson e curato da Maximiliano Ulivieri, il primo italiano che affronta il tema dell’assistenza sessuale ed affettiva per disabili. Una esperienza consolidata in gran parte dell’Europa, ma di cui il nostro Paese fatica a prendere atto. Nel corso dell’incontro, dando la voce a testimonianze dirette, ma anche alle prospettive di ricercatori ed operatori, si rafforzeranno le ragioni di un progetto di legge che appare di svolta nel delicato settore delle affettività.  Un aiuto a disabili e loro familiari che vivono ogni giorno sulla pelle le conseguenze di una vita in cui sessualità ed affettività sono negate. Uno stimolo a liberare da tabù e pregiudizi, questa sfera, portandola all’attenzione del dibattito pubblico.
“Stiamo cercando di aprire una breccia in Parlamento – hanno detto Penna e Troiano – dopo i tentativi di qualche anno fa, per giungere, nel più breve tempo e con la massima convergenza possibile, ad una legge che consenta il riconoscimento e la formazione di una nuova figura professionale, quella dell’operatore all’emotività, affettività e sessualità per persone con disabilità. Questo – hanno aggiunto i due parlamentari – per evitare che siano le famiglie, come accade oggi, a farsi carico totalmente di questa necessità, con risvolti spesso umilianti”.

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