Frocio e pedofilo: insultate pure Pasolini, tanto abbiamo vinto noi
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Frocio e pedofilo: insultate pure Pasolini, tanto abbiamo vinto noi

Le schifose frasi dei fascisti sono un segno di debolezza. La verità sull'omicidio non potrà più essere insabbiata.

Pasolini
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Gianni Cipriani Modifica articolo

31 Marzo 2019 - 19.19


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Pasolini era un frocio, un pedofilo. Solo questo.

I fascisti di Militia non hanno perso un momento per le loro provocazioni.
Ma a pensarci bene il loro turpe linguaggio, il loro tentativo di negare la grandezza di un immenso intellettuale, è solo la migliore rappresentazione della sconfitta.

Si ricordano di Pasolini proprio adesso. E come mai? Perché la verità sull’omicidio del grande scrittore e artista sta piano piano venendo a galla.
Perché c’è un film, la Macchinazione di David Grieco (che siamo onorati di aver sostenuto) che racconta quella verità negata per anni.

Perché il Parlamento in una delle sue poche cose positive di questa legislatura potrebbe istituire una commissione di inchiesta sull’omicidio, in grado di ristabilire la verità rispetto alle menzogne perpetrate nell’Italia dei depistaggi e dei porti delle nebbie.

Pasolini è stato ucciso al culmine di una macchinazione orchestrata da una melma di fascisti, malavitosi, faccendieri, piduisti.

E ora che gridate al frocio, uscendo dalle fogne della storia, avete dimostrato la vostra debolezza e la vostra sconfitta.

Pasolini vive nella sua opera, nella sua arte, nelle sue analisi. Nella sua immensa grandezza. Pasolini era un omosessuale, come tanti grandi della storia. Pasolini non si nascondeva. Non come voi, che siete più ipocriti dei nazisti dell’Ilinois.

Pasolini è un frocio e un pedofilo (ma è assolutamente falso che fosse un pedofilo). Grazie per avercelo detto. Per aver celebrato con la vostra bava la nostra vittoria. Calorosamente vi saluto. A pugno chiuso.

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