Salvini vuole il ritorno ai bordelli: riapriamo le case chiuse
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Salvini vuole il ritorno ai bordelli: riapriamo le case chiuse

Il ministro leghista cavalca un tema che pensa sia popolare. Ma poi spiega che non fa parte del contratto di governo...

Casa chiusa nel Nevada
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28 Febbraio 2019 - 16.56


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Visto che siamo un bordello a cielo aperto, torniamo ai bordelli vecchio stile, giusto per riportare il paese all’indietro.
“Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, precisando però che l’iniziativa “non è nel contratto di governo perché i cinque stelle non la pensano così”. Secondo il ministro dell’Interno, “togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario, sia la strada giusta e che il modello austriaco sia quello più efficiente”.
Subito dopo, però, Salvini ha frenato sull’argomento, scherzando con i giornalisti. “Non aggiungiamo però problema a problema”, ha concluso Salvini, “chiudiamo prima quelli aperti prima di riaprire le case chiuse”.
Il Veneto verso la creazione di un albo delle prostitute –“Esprimo grande soddisfazione per il parere favorevole espresso dalla quinta commissione sulla mia proposta di legge per la disciplina dell’esercizio della prostituzione: credo sia doveroso proporre soluzioni concrete a questo problema, che la legge Merlin ha solo aggravato”. Così Antonio Guadagnini, consigliere regionale di “Siamo Veneto”, il relazione alla proposta che prevede, tra l’altro, la creazione di un albo delle prostitute e l’ergastolo per chi sfrutta la prostituzione minorile.
”La mia proposta tiene conto della giurisprudenza ormai consolidata della Corte di Cassazione”, spiega, “la quale ha affermato che chi esercita questo lavoro è un “libero professionista”, il quale ha diritto a ricevere un giusto compenso, e dovrebbe avere sempre diritto ad emettere fattura con partita iva. Essa inoltre afferma che affittare o cedere un appartamento per uso di prostituzione, entro certi limiti, non dovrebbe considerarsi favoreggiamento della prostituzione”. Guadagnini stima che oggi la prostituzione generi in Italia un notevole indotto: 9 milioni di clienti, 5 miliardi di euro il giro d’affari sottratto all’imposizione fiscale. “Anche da questo punto di vista, la legge Merlin è un totale fallimento: essa, nei fatti, ha prodotto un gigantesco giro d’affari illecito, sottratto al fisco”, osserva il consigliere veneto. La legge prevede poi il rispetto di stringenti norme sanitarie e un consistente inasprimento delle pene per lo sfruttamento. Auspico che la proposta arrivi presto in aula per completarne l’iter legislativo”.

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