Torna a lavoro la donna licenziata per essersi appropriata di un monopattino finito tra i rifiuti

La Cidiu, azienda impegnata nella raccolta di rifiuti, aveva licenziato una donna di 41 anni per aver preso dalla spazzatura un monopattino. I giudici hanno deciso: riassunzione e risarcimento.

Aicha Elisabethe Ounnadi
Aicha Elisabethe Ounnadi
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11 Gennaio 2019 - 10.17


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Aicha Elisabethe Ounnadi può ufficialmente tornare a lavoro. La 41enne era stata licenziata dalla Cidiu, azienda torinese che si occupa della raccolta dei rifiuti, per aver preso dalla spazzatura un monopattino, per regalarlo al figlio. I giudici della sezione lavoro della Corte d’appello hanno annullato il licenziamento, disponendo un risarcimento di 12 mensilità.
“Giustizia è stata fatta – commentano gli avvocati della donna, Paola Bencich e Mara Artioli -. Siamo soddisfatte soprattutto dal punto di vista umano: la Corte ha riconosciuto che non si è trattato di furto”. La 41enne aveva recuperato da una collega il monopattino che qualcuno aveva portato nello stabilimento della Cidiu di Savonera, a Collegno, per darlo in regalo a suo figlio. “Si è appropriata di un bene non di sua proprietà”, aveva spiegato l’azienda prima di licenziarla. “A tutti i dipendenti è stato più volte ribadito che non è ammesso appropriarsi dei beni provenienti dalla raccolta dei rifiuti”.

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