Il fotografo Sestini contro il vicesindaco di Trieste: "Ha usato le mie foto contro i migranti, chiedo i danni"
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Il fotografo Sestini contro il vicesindaco di Trieste: "Ha usato le mie foto contro i migranti, chiedo i danni"

Polidori, che aveva gettato in un cassonetto i vestiti di un clochard, ancora nella bufera per la foto 'rubata' dal web. Il noto fotoreporter lo accusa di averla usata senza averne l'autorizzazione: "paghi 30mila euro"

La foto di Mario Sestini
La foto di Mario Sestini
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9 Gennaio 2019 - 12.51


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Ancora problemi per il vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori, che aveva gettato in un cassonetto i vestiti di un clochard. E questa volta sono grane giudiziare che rischiano di costare care. E’ stato infatti denunciato dal grande fotoreporter Mario Sestini, come racconta Repubblica, per violazione del diritto d’autore per aver usato sulla sua pagina Facebook, senza permesso, il celebre scatto del fotografo di un barcone sovraccarico di migranti.
“Io quella fotografia – ha raccontato Sestini a Repubblica – l’ho regalata al mondo, per cause umanitarie. Ho lavorato due anni per trovare un’immagine che raccontasse quei viaggi della speranza. Un politico non può usarla così, e soprattutto contro i migranti. E così io querelo e chiedo i danni. Questa volta tocca al vicesindaco di Trieste, quello che ha gettato i vestiti del clochard”. La richiesta è 30mila euro di danni.
La foto pluripremiata di Sestini, che ha vinto il “World press photo” nel 2014, si trova sul sito del fotografo, con l’indicazione esplicita del copyright. Lo scatto ritrae dei migranti ripresi dall’alto, accalcati su un barcone in mezzo al mare, per raccontare un vero e proprio esodo. Ma è stata rubata sul web da Polidori senza citare fonte e autore e soprattutto usata impropriamente contro gli sbarchi.
Il 3 gennaio è apparsa sul profilo Fb del contestato vicesindaco, accanto ad un lungo testo di accuse rivolte contro i sindaci decisi a non seguire Salvini e il suo pugno di ferro sulla questione sbarchi e immigrati. Con frasi del tipo: “la pacchia è finita e i sindaci che non rispettano le leggi votate e approvate dal Parlamento hanno solo paura di vedere il loro giocattolo che si sta rompendo”.

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