Una pagina nera della storia d’Italia al centro di strafalcioni e polemiche. A 75 anni dal rastrellamento di 1024 persone nel ghetto ebraico di Roma, avvenuto il 16 ottobre 1943 per mano delle SS, scoppia infatti il caso ‘gaffe’ sulla ricorrenza che vede coinvolti Palazzo Chigi, il presidente Rai Marcello Foa e il ministro Matteo Salvini, chiamato in causa dall’Anpi. Caso che, a ventiquattrore di distanza, sembra ancora infiammare gli animi.
Palazzo Chigi si confonde – La prima gaffe della giornata di ieri è di governo. A confondere la data – anticipando l’anniversario di ben cinque anni e confondendosi con ogni probabilità con la ricorrenza degli 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali – è l’account ufficiale di Palazzo Chigi: “A ottant’anni dal rastrellamento del ghetto di Roma…”, infatti, l’attacco del post pubblicato alle 10.24 del mattino. Peccato però che i cinque anni in più non passino inosservati: ad accorgersi dello strafalcione e a segnalare l’errore ecco quindi arrivare diversi commentatori. Corretto solo qualche tempo più tardi, l’errore ‘di governo’ è tuttavia ancora visibile sia nella cronologia delle modifiche al post sia, soprattutto, nell’anteprima social al link della lettera inviata dal presidente Conte alla Comunità ebraica romana. Cosa che, tra l’altro, indica come anche il testo della lettera pubblicata sul sito del governo sia stato modificato in un secondo tempo.
Questione risolta? Neanche per sogno. Ai tanti sfottò e alle accuse di “ignoranza manifesta” a social media manager di Palazzo Chigi e governo, si aggiunge oggi l’annuncio del deputato Pd Michele Anzaldi, deciso a chiedere un’interrogazione parlamentare sull’argomento: “Il sito e i social di Palazzo Chigi – scrive il dem su Facebook – inanellano gaffe, errori e bufale a ripetizione. A questo è servito assumere con soldi pubblici 3 ex dipendenti della Casaleggio Associati e dargli un mega stipendio dorato da super dirigente, per un totale di quasi mezzo milione di euro? Oltre ai tre mega dirigenti, quante altre persone, interne ed esterne, lavorano al sito e ai social di Palazzo Chigi? Quanto costa l’intera struttura? Lo chiederò con un’interrogazione parlamentare”, anche alla luce del “grave pasticcio del numero chiuso ai concorsi di medicina, abolito via comunicato stampa e poi rimesso con una nota di rettifica” e “la balla della Nota di aggiornamento al Def, data per approvata il 27 settembre sebbene sia successivamente stata totalmente riscritta e trasmessa al Parlamento dopo oltre una settimana”.
Marcello Foa celebra il ’65esimo anniversario’ – Passano solo poche ore, ed è il turno del neo presidente Rai. Da tre giorni a Tel Aviv, Marcello Foa decide via Twitter di annunciare per la giornata di oggi la sua partecipazione “a Gerusalemme alle celebrazioni per il 65esimo anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma”. Errore, stavolta, doppio: non solo il presidente della tv di Stato stavolta posticipa di dieci anni la ricorrenza – spostandola al 1953 -, ma sono anche in tantissimi a fargli notare l’uso vagamente improprio del termine ‘celebrazioni’ in riferimento a un episodio atroce della storia del nostro Paese. La risposta di Foa arriva stamane, in un nuovo tweet: “Oggi a Gerusalemme visita allo Yad Vashem, ho ascoltato testimonianze straordinarie e toccanti. Un’esperienza intensa e personale. Ieri ero emozionato, oggi commosso. Peccato per alcune polemiche strumentali. In questo momento chiedo comprensione e rispetto”. Ma la polemica continua.
Anpi contro Salvini – Se infuria la bufera su chi, pur ricordando, ha commesso degli errori temporali non proprio trascurabili, ecco però che anche il silenzio delle istituzioni può sortire il medesimo effetto. E’ il caso del ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato ieri dall’Anpi di tacere – nonostante “il suo attivismo civile su Facebook” – sulla drammatica ricorrenza: “Oggi è 16 ottobre Ministro Salvini, settantacinquesimo anniversario di un atroce rastrellamento razziale a Roma. 1000 deportati nei campi di concentramento. Immaginavano, visto il suo attivismo civile su facebook, sostenuto da milioni di persone, un post. Dimenticato o considerato poco politico? La memoria – chiudono – è fondamentale”. Ma tra un post sul presepe di San Gregorio Armeno, uno su Messner, da una diretta da Spoleto o un’invettiva contro l’Ue e la Francia, dal ministro finora nessuna risposta all’associazione.