Vergogna Todi: il sindaco di CasaPound nega il patrocinio all'Anpi
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Vergogna Todi: il sindaco di CasaPound nega il patrocinio all'Anpi

Non era mai accaduto in un comune umbro. E oltre al fatto gravissimo in sé, le dichiarazioni faziose e fasciste di un consigliere comunale: 'Ma basta con questa carnevalata da Walking Dead'

25 aprile 1945
25 aprile 1945
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22 Aprile 2018 - 13.29


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Il Sindaco di Todi ha negato il patrocinio e la collaborazione alla locale Sezione Anpi per l’organizzazione delle celebrazioni della Festa della Liberazione. Per la prima volta un comune umbro non si schiererà a fianco dell’associazione dei partigiani per ricordare la Liberazione. La giunta è guidata da Antonino Ruggiano (CasaPound) e non è nuova a gesti clamorosi. Lo scorso novembre l’assessora alla famiglia e quello alla cultura avevano cercato di censurare alcuni testi della biblioteca comunale. Ora lo strappo sul 25 aprile, in una regione che fino a poco tempo fa era una roccaforte della sinistra. Ad argomentare le ragioni della maggioranza di centrodestra è il consigliere Andrea Nulli su Facebook: «Non è certo la nostra festa, ma oggettivamente è una festa divisiva che si è trasformata negli anni in un carnevale dove “sfilano” le più disparate comparse degne di essere arruolate nella serie ” The Walking Dead”. Per finire vogliamo ricordare a tutti che nessuno ha il diritto divino di “patrocinio”. Mentre l’Italia sprofonda sempre più in una crisi economica e sociale che non ha eguali nella storia si continua con la retorica del 25 aprile».
Replica il Pd di Todi: Casa Pound Todi ha imposto al Sindaco e all’Assessore alla Cultura del Comune di fare marcia indietro. Fino al 19 Aprile scorso, secondo quanto ricostruito nel comunicato dell’Api  di Todi, entrambi avevano avviato la collaborazione per l’organizzazione del 25 Aprile 2018 dando disposizione agli Uffici di predisporre tutto quanto necessario per lo svolgimento della manifestazione, come avveniva da anni, come è avvenuto anche durante il primo mandato del Sindaco Ruggiano, tra il 2007 e il 2012.
Improvvisamente, (o forse, dopo aver ricevuto “l’ordine” su Facebook da chi ritiene ancora di ispirarsi al fascismo), l’Amministrazione fa dietro front e (sull’attenti!) comunica che “l’ Amministrazione Comunale ha inteso predisporre un programma delle celebrazioni, che sia quanto più istituzionale possibile, evitando, quindi, di aderire a programmi e celebrazioni che abbiano una impostazione di parte”.L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia conserva e rinnova la memoria della resistenza, vi aderisce chi ha partecipato direttamente alla guerra partigiana contro il nazifascismo, per la liberazione dell’Italia, coloro che hanno contribuito a ridare al nostro paese la libertà e a far nascere la Repubblica e la democrazia impedendo il ritorno della tirannia.
E’ preoccupante che l’Amministrazione Ruggiano, come già ha fatto in passato, scelga di essere divisiva, di sentenziare su chi è buono e chi è cattivo.
Al contrario di quel che fanno altre città guidate dal centro destra in Umbria, (certo non da Casa Pound), sceglie di celebrare la Festa Nazionale di Liberazione senza i rappresentanti di coloro che a quella Liberazione contribuirono, anche con il sacrificio della propria vita”.

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