Scarcerati i due indagati per il pestaggio del fascista di Forza Nuova: non fu tentato omicidio

Misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Palermo con l'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria tre volte alla settimana.

Una foto dal profilo Facebook di Massimo Ursino
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24 Febbraio 2018 - 14.12


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Derubricata l’accusa, da tentato omicidio a lesioni aggravate, a Palermo, Giovanni Codraro e Carlo Mancuso i due militanti dei centri sociali lasciano il carcere ma scatta la misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Palermo con l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria tre volte alla settimana. 
Il pestaggio è avvenuto martedì. Ursino, esponente di Forza Nuova, era stato accerchiato, legato mani e piedi, e picchiato da un gruppo che con i volti coperti lo ha ferito alla testa a colpi di bastoni. Il pestaggio, al centro di Palermo, a pochi passi dalla sede di Forza Nuova. Per la vicenda sono stati denunciati a piede libero altri quattro ragazzi, mentre due sono ancora ricercati. 
Codraro e Mancuso, ieri, si erano avvalsi del diritto di non rispondere, interrogati separatamente.
Intanto Forza Nuova ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile.
La decisione del gip arriva nel giorno di tensione in città per la programmata manifestazione neofascista e per la contemporanea mobilitazione antifascista e antirazzista.

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