Ecco come i social network e le bufale di cui sono sempre più inondati possono rovinare la vita. Lui è Alfredo Mascheroni, proprietario di un bar, Bar Capriccio a Collecchio di Parma, e da qualche giorno la sua vita si è trasformata in un incubo.
Molti utenti hanno condiviso la sua foto nelle chat di WhatsApp di mezza Italia definendolo un “bastardo pedofilo”. Tutta colpa di un messaggio virale, palesemente falso, che gli sta rovinando la vita. Del suo caso ne ha parlato David Puente sul suo blog e Bufale.net.
Ciao, per favore segnali questo profilo? È un bastardo che manda foto nude a tutti, è un pedofilo”. Questa è la catena nata e diffusasi a macchia d’olio con 20 mila post circolati in meno di una settimana.
Chi ha condiviso il messaggio ai propri amici e conoscenti è diventato suo malgrado complice di questa diffamazione diffusa nei confronti di questo ragazzo.
Quindi sono seguite le infamie e le minacce.“Sei un pedofilo, un maniaco”, “veniamo nel tuo bar, ti picchiamo e lo distruggiamo”. Questo è solo uno tra le migliaia di messaggi ricevuti in pochi giorni da Alfredo.
È bastato davvero poco: la creazione di una bufala con il volto e il nome di un ignora persona, la superficialità con cui sempre più utenti web si ergono a paladini della giustizia, senza aver la minima volontà di verificare i messaggi che ricevono e la vita di un innocente cittadino viene rovinata.
Alfredo da giorni sta ricevendo richieste di amicizia con il solo scopo di essere insultato e minacciato. Senza avere alcuna colpa se non quella di essere lui stesso una vittima.
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