Cogne, la Franzoni non pagò Taormina: condannata
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Cogne, la Franzoni non pagò Taormina: condannata

La donna è stata condannata dal giudice di Bologna a risarcire con 400 mila euro l'avvocato che la difese fino al 2007

Annamaria Franzoni
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17 Febbraio 2017 - 11.50


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Annamaria Franzoni dovrà pagare il professor Carlo Taormina per un mancato compenso di 275mila euro, nella difesa del processo sul delitto di Cogne Lo ha stabilito il giudice del tribunale civile di Bologna Giuseppina Benenati. Sommata di Iva, interessi e cassa previdenza avvocati, la cifra totale si aggira sui 400mila euro. La donna, condannata nel 2008 a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele, fu assistita da Taormina fino al 2007, quando il legale, ed deputato del Pdl, rinunciò al mandato.

L’avvocato, nel 2013, assistito dal figlio Giorgio, aveva citato in giudizio la donna chiedendo onorari mai pagati per 771.507 euro, di cui circa 14mila riferibili al marito Stefano Lorenzi per alcune querele predisposte dal legale.

A difesa della Franzoni. La difesa di Annamaria Franzoni, assistita dagli avvocato Lorenzo Imperato, Cristiano Prestinenzi e Livio Bonazzi, sostiene che fin dall’inizio Taormina avesse pattuito la gratuità della prestazione. Il giudice Giuseppina Benenati, però, osserva che non c’è prova di questo accordo né la rinuncia al compenso da parte di Taormina è stata espressa o manifestata: non è sufficiente che ne abbia accennato Franzoni nel suo libro. “sono caduti nell’equivoco sulla gratuità dell’attività dell’avvocato Taormina per loro disattenzione, posto che per qualsiasi incarico il cliente è tenuto al pagamento di tutte le attività svolte dal professionista fino al momento della revoca”.

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Nello stabilire la somma dovuta, il giudice di Bologna si è basato su una consulenza tecnica d’ufficio affidata all’avvocato Marco D’Apote, nell’ambito del processo civile. Ha rigettato, invece, la richiesta di condanna per Lorenzi, così come ha rigettato la richiesta dei Lorenzi che pretendevano a loro volta un risarcimento da 200mila euro, ritenendosi danneggiati dal coinvolgimento nel processo Cogne-bis.

La sentenza è esecutiva e probabilmente sarà appellata da Franzoni. Anche l’avvocato Taormina, che non ha voluto fare commenti, è intenzionato a impugnare, dal momento che la sua richiesta era superiore.

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