Addio Dario Fo, una vita per l'arte. Dal teatro al Nobel
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Addio Dario Fo, una vita per l'arte. Dal teatro al Nobel

Morto a 90 anni. Drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, scenografo, attivista italiano. Il "Mistero buffo" il suo capolavoro.

Dario Fo
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13 Ottobre 2016 - 09.11


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È morto Dario Fo. Premio Nobel per la letteratura nel 1997. Aveva 90 anni.

Era ricoverato da un paio di settimane all’ospedale Sacco di Milano. I familiari di Fo erano stati avvisati dai medici dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute nelle ultime ore. È morto per problemi polmonari. Cerimonia laica sabato in piazza Duomo. 

La camera ardente che domani sarà allestita nel foyer del Teatro Strehler di Milano sarà aperta al pubblico dalle ore 12 fino alla mezzanotte. Lo riferisce in una nota il Piccolo Teatro.Riaprirà alle 8.30 di sabato fino al momento in cui Dario Fo verrà trasportato in Piazza Duomo per la cerimonia laica. Questa sera il Piccolo Teatro di Milano renderà omaggio a Dario Fo, attraverso un breve ricordo affidato agli artisti in scena nelle sue tre sale.

Il 20 settembre scorso aveva presentato a Milano il suo ultimo libro, Darwin, dedicato al padre dell’evoluzionismo. In estate, nel Palazzo del Turismo a Cesenatico, il rifugio creativo di Fo e della moglie Franca Rame, aveva esposto dipinti, opere grafiche, bassorilievi, sculture e pupazzi creati dall’artista e accompagnati da testi collegati al suo ultimo libro Darwin.

Un artista a tutto tondo. Difficile trovare una definizione che racchiuda tutto l’eclettismo di Dario Fo.Drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, scenografo, attivista italiano e molto altro. Premio Nobel per la letteratura nel 1997, per oltre 50 anni con la moglie Franca Rame ha rivoluzionato il mondo artistico italiano.

Fo è stato l’ultimo italiano a vincere il Nobel per la Letteratura. Prima di lui lo ottennero: Eugenio Montale nel 1975, Salvatore Quasimodo nel 1959, Luigi Pirandello nel 1934, Grazia Deledda nel 1926 e Giosue’ Carducci nel 1906. Dopo Dario Fo, altri italiani sono stati scelti dall’Accademia svedese in categorie diverse: nel 2002 Riccardo Giacconi vinse il Nobel per la Fisica, nel 2007 Mario Capecchi quello per la Medicina.

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Il figlio: un gran finale. “Gli sono stato vicino, ero accanto a lui quando mio papà se ne é andato”. La voce di Jacopo Fo, il figlio unico di Dario Fo e Franca Rame, è stanca, carica di dolore. “Da circa una decina di giorni non stava bene. Aveva problemi polmonari, una fibrosi che gli causava dolori. Lo abbiamo portato in ospedale. Nelle ultime ore aveva necessità di prendere degli antidolorifici. Non si è accorto di niente. Mio padre aveva un rapporto tutto con la corporeità. Se ne è andato sereno”.

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Le reazioni. “Oggi è morto il più allegro premio Nobel della letteratura di ogni tempo. Al posto di una lacrima gli si deve un sorriso” è il ricordo affidato a Twitter dallo scrittore Erri De Luca.“E’ una grande perdita la morte di Dario Fo. Un autore straordinario, innovativo, inimitabile. Un orgoglio del nostro Paese. Tutti gli dobbiamo qualcosa”, dichiara Roberto Benigni.”Con Dario Fo l’Italia perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro Paese. La sua satira, la ricerca, il lavoro sulla scena, la sua poliedrica attività artistica restano l’eredita’ di un grande italiano nel mondo. Ai suoi familiari il cordoglio mio personale e del governo italiano”. Così il premier Matteo Renzi.

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Ci ha lasciato il Grande Dario Fo. Negli occhi ho ancora la sua gioia mentre descriveva ogni suo oggetto all’apertura del Museo Fo di Verona”. È il tweet del ministro della cultura Dario Franceschini, che posta una foto di lui con il premio Nobel scattata pochi mesi fa.

Oggi se ne è andato Dario Fo. Lo ricordiamo con il suo intervento dal palco di piazza Duomo il 19 febbraio 2013, quando ci disse con la sua potente voce: ‘Fatelo voi!’. Sarai sempre con noi Dario”. Beppe Grillo ricorda il premio Nobel scomparso con un post dal titolo ‘Il Movimento 5 Stelle piange Dario Fo’ e il video del suo intervento.
“La scomparsa di Dario Fo ci colpisce nel profondo. Perdiamo uno dei più grandi rappresentanti della letteratura, del teatro e della cultura milanese e italiana. Fo è stato uno dei migliori interpreti della storia del nostro tempo. Milano non dimenticherà i suoi insegnamenti”, sono state le parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

E non potevano mancare le reazioni del M5s. Il primo è Carlo Sibilia, deputato, ex membro del direttorio: “Il 19 febbraio 2013 a Milano ci hai detto #FateloVoi quello che alla tua generazione non era riuscito. Lo faremo. #CiaoDario”. Lo scrive su twitter. 

Il saluto di Roberto Saviano: “Non c’è intellettuale, poeta, scrittore, drammaturgo, attore cui io sia più legato che a Dario Fo. E gli sono debitore per l’appoggio e la protezione. Dario Fo e Franca Rame non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno e la loro vicinanza. Mi sono stati incondizionatamente vicini. Amici veri… Il dolore che provo ora è grande e smisurata è la riconoscenza verso un genio vero, non solo del teatro e della letteratura, ma soprattutto della vita”.

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La vita. Fo era nato a Sangiano, in provincia di Varese. Nel 1954 sposò Franca Rame, con cui ebbe un figlio nel 1955. Insieme per quasi sessant’anni, lavorando e condividendo l’impegno civile e quello lavorativo, nel 1958 fondarono la “Compagnia Dario Fo-Franca Rame”: lui era il regista e il drammaturgo del gruppo, lei la prima attrice e l’amministratrice. Nel 1968 decisero di fondare la cooperativa “Nuova Scena” dal quale si separarono per divergenze politico-ideologiche. Questo porto’ alla nascita di un altro gruppo di lavoro: “La Comune”, celebre per gli spettacoli di satira e critica politica che mise in scena, come “Morte accidentale di un anarchico”.
Nel 1969 il drammaturgo porto’ per la prima volta in scena il “Mistero buffo”, che divenne la sua opera piu’ famosa: Fo era l’unico attore sul palco e recitava testi antichi in un linguaggio teatrale mescolando lingue e dialetti. Con la moglie Franca Rame fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante.
Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997 (gia’ candidato nel 1975). I suoi lavori teatrali fanno uso degli stilemi comici propri della Commedia dell’arte italiana e sono rappresentati con successo in tutto il mondo. In quanto attore, regista, scrittore, scenografo, costumista e impresario della sua stessa compagnia, Fo e’ stato un uomo di teatro a tutto tondo.

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