Mattarella ai ragazzi: all'arroganza dei bulli reagite con forza tranquilla

Il Capo dello Stato ha poi chiesto subito un piano sicurezza per la scuola

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica
Sergio Mattarella, presidente della Repubblica
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30 Settembre 2016 - 15.04


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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha invitato i giovani a reagire “all’arroganza dei bulli” con “forza tranquilla”. Per combattere questo fenomeno è necessario, ha aggiunto, un “grande patto” tra scuola, famiglia, forze dell’ordine, magistratura e altre componenti della società. Il presidente della Repubblica lo ha detto all’inaugurazione dell’anno scolastico a Sondrio.

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“Per combattere alla radice questo odioso fenomeno di accanimento contro chi non si omologa, o semplicemente viene visto e perseguitato come debole o come ‘diverso’ – ha aggiunto Mattarella -, è necessario un grande patto tra scuola, famiglia, forze dell’ordine, magistratura, mondo dei media e dello spettacolo. Un’azione congiunta, capace non soltanto di reprimere ma, soprattutto, di prevenire, con una vera e propria campagna educativa che arrivi al cuore e alla mente dei giovani”.

Per il Capo dello Stato, il cyberbullismo è una “versione più moderna e micidiale” di quello tradizionale. “E’ un problema sociale e culturale di vaste proporzioni – ha detto – la cui risoluzione non può essere posta esclusivamente sulle spalle della scuola, anche se la scuola è, talvolta, luogo privilegiato di questi veri e propri atteggiamenti di prepotenza e di violenza, psicologica e fisica”.

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Mattarella: subito un piano sicurezza per la scuola. Nel mondo della scuola, per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “dobbiamo costantemente tendere al meglio senza accontentarci di quel che abbiamo. La scuola italiana ha alcune carenze e problemi da superare”. “Tra questi – ha sottolineato – quello della sicurezza e della adeguata qualità degli edifici e delle aule. E’ certamente apprezzabile la decisione del governo di stanziare ulteriori e importanti cifre per la messa a norma degli edifici scolastici. L’auspicio condiviso è che il piano proceda con la massima celerità e la massima efficacia possibile”. “La scuola italiana deve mantenere la sua fondamentale funzione di garantire a tutti pari condizioni di partenza. Non devono essere il benessere familiare o l’elevato grado di istruzione dei genitori i fattori più importanti per assicurare ai giovani conoscenza e cultura”. Il presidente della Repubblica ha aggiunto: “Il nostro sistema scolastico resta comunque, grazie particolarmente all’impegno e alla dedizione dei suoi docenti, un organismo solido che svolge un’azione lodevole, spesso davvero efficace, di educazione e di istruzione. Affrontando, al contempo, problemi impegnativi quali quelli dell’integrazione di ragazzi stranieri e della specifica attenzione ai portatori di disabilità”. Sono stati numerosi gli studenti e non solo che hanno chiesto e ottenuto un selfie con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mentre lasciava la manifestazione ‘Tutti a scuola’. Il Capo dello Stato ha anche firmato numerose bandierine tricolori e ha lasciato la città lombarda tra gli applausi.

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