Twitter in fiamme per il post scritto da Emanuele Filiberto di Savoia: “I parassiti partigiani, con le loro 179 associazioni, costano al contribuente 3 milioni di euro”. Poco dopo la rettifica: “Qualcuno è entrato nel mio account e ha mandato articolo su partigiani volendo cavalcare la diatriba sulla mia visita a Noto! Mi dispiace!”. L’erede Savoia (o l’hacker) si riferisce all’impatto economico delle associazioni dei partigiani che graverebbero sulle casse pubbliche per complessivi 3 milioni di euro.
Hacker o no, il tweet ha provocato una pioggia di critiche e polemiche, con capofila il profilo dell’Anpi di Brescia: “Dall’account di @efsavoia parte un tweet ingiurioso sui #partigiani definiti “parassiti”.
Tantissimi i commenti: “@efsavoia sempre ignavi e vigliacchi rimangono. Non meritano neanche il rispetto dei vinti”. E poi: “Peccato non aver saputo che eri a Noto perché sarei potuta venire da Catania a dirti che non c’è parassita più grande di te”. “Spiegati meglio, così peggiori la sitazione”. “Noi invece vorremmo ricordarti il ruolo del tuo bisnonno e come se la diede a gambe quando fu firmato l’armistizio! VERGOGNA”.
Non si è fatta attendere un’altra replica di Emanuele Filiberto: “Leggo i vostri tweet… vorrei ricordarvi il ruolo di mia nonna durante la guerra accanto ai partigiani… Studiare non fa male!”.