Alice è diventata Aisha. Come e perchè sia poi diventata un’estremista ancora non è chiaro. Lei e suo marito vivevano in provincia di Lecco e si erano convertiti all’Islam nel 2008, ma dal febbraio 2015 erano svaniti nel nulla insieme ai tre figli maschi di 7,6 e un anno e mezzo, per riapparire poi nelle file dello Stato Islamico. Anche loro sono stati oggetto dell’ordinanza di cattura, così come una loro congiunta, adoperatasi per mettere in contatto questi ultimi con gli aspiranti combattenti.
La storia. La vicenda di Alice Aisha Brignoli e Mohamed Koraichi – i cui nomi sono finiti nell’elenco dei foreign fighters ‘italiani’ – è emersa a maggio del 2015 quando la madre della donna ne ha denunciato la scomparsa portando con se i tre figli, il più grande di sette anni e il più piccolo di solo un anno e mezzo.
Aisha e suo marito Mohamed, secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, hanno iniziato il percorso di radicalizzazione nel 2009, in concomitanza con la nascita del primo figlio: lei ha iniziato ad indossare il velo e a studiare l’arabo, lui si è fatto crescere la barba e sempre più spesso si faceva vedere in giro con una tunica bianca. Con il passare del tempo i due hanno tagliato i ponti con le famiglie e a maggio dell’anno scorso sono partiti. Prima tappa la Turchia, da dove poi hanno raggiunto la Siria.
Quando è entrata nell’appartamento della figlia a Bulciago, la madre di Aicha ha trovato solo un messaggio: “sono partita, non mi cercate, non torno”. Da allora gli investigatori hanno intercettato due telefonate, per dire che stava bene e di non preoccuparsi, e un ultimo messaggio verso la fine dell’anno.