Sesso con un ragazzino in hotel: ex giudice condannato a tre anni
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Sesso con un ragazzino in hotel: ex giudice condannato a tre anni

Pietro Paci, ex giudice di 73 anni adesso in pensione, è stato condannato a Milano per prostituzione minorile. Due anni e otto mesi all'altro imputato

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1 Aprile 2016 - 21.08


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Il tribunale di Milano ha condannato a tre anni carcere per prostituzione minorile Pietro Paci, ex giudice a Sondrio, in pensione da oltre da anni. Per il coimputato di Paci, Florin Epuran, un romeno poco più che ventenne accusato di favoreggiamento della prostituzione minorile, la pena è stata di 2 anni e 8 mesi di reclusione. Quest’ultimo è lo zio del minorenne rom con cui il magistrato si sarebbe apprestato ad avere un rapporto sessuale in un albergo milanese vicino alla Stazione Centrale lo scorso novembre, giorno in cui è stato arrestato il flagranza di reato. Secondo l’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Bianca Maria Eugenia Baj Macario l’ex giudice, ancora in carcere, si sarebbe reso responsabile di nove episodi di prostituzione minorile a partire dal 2013, cioè da quando è andato in pensione.

L’inchiesta che ha portato in carcere il giudice è nata in seguito ad una segnalazione della Procura di Roma in merito a un giovane rom coinvolto in una retata su un giro di prostituzione minorile di ragazzini nei dintorni della Stazione Termini. Il giovane rom aveva raccontato che uno dei suoi clienti arrivava da Milano e si chiamava Pietro. Attraverso le analisi dei tabulati gli inquirenti milanesi sono arrivati ad individuare numerosi contatti tra Paci e il minorenne e a scoprire, e poi contestare all’ex magistrato 72enne, altri episodi con altri ragazzi. Inoltre, quando l’ex giudice è stato arrestato nell’hotel milanese, c’era anche lo zio di 20 anni del 16enne, il quale non solo avrebbe prestato il suo documento al nipote per farlo figurare maggiorenne, ma, a suo dire, avrebbe procacciato altri giovani in cambio di 50 euro per mediazione. In più a casa di Paci sono stati trovati album in cui aveva raccolto foto di minorenni, tra i quali alcuni con cui, secondo gli accertamenti, avrebbe avuto approcci di tipo sessuale. L’ex toga di Sondrio si è sempre difeso sostenendo di avere avuto rapporti solo con maggiorenni tanto da chiedere sempre i documenti. Quanto al denaro versato ai ragazzini, avrebbe detto di averglielo dato perché si affezionava a loro e in qualche caso per pagargli il permesso di soggiorno.

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