E’ una notizia da non sottovalutare. Non è infatti la prima minaccia che l’Italia riceve. E questa volta arriva da dentro i nostri confini. Un cittadino marocchino, Adil Bamaarouf, 37 anni, residente a Monselice (Padova), è stato espulso dall’Italia per motivi di prevenzione del terrorismo emesso dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.
I carabinieri del Ros hanno anche eseguito a carico del marocchino, raggiunto dal provvedimento di espulsione, una perquisizione, delegata dall’autorità giudiziaria veneziana, con il sequestro di materiale informatico.
Bamaarouf, secondo quanto emerso dagli accertamenti del Ros, in una delle sue esternazioni, riferite alla fine del ramadam, sosteneva che come musulmano “si sentiva oppresso ed offeso per le iniziative contro gli appartenenti a tale religione da parte dei cristiani ed ebrei” e ancora che si sentiva “offeso perché sia l’Unione Europea sia gli Stati Uniti stanno combattendo gli appartenenti all’Isis”. Da qui, l’intenzione di vendicare il mondo arabo e l’asserzione di far esplodere Roma.
Il marocchino aveva anche manifestato l’intenzione, passando per la Turchia, di voler raggiungere i combattenti ‘mujaheddin’ impegnati nei teatri di guerra mediorientali. A quanto risulta, Bamaarouf era stato allontanato dall’associazione culturale islamica locale – alla quale si era proposto come educatore di Corano e della lingua araba ai bambini e poi come imam – poiché aveva esternato un credo radicale volto alla totale chiusura nei confronti del mondo occidentale.
Il sindaco di Monselice: nessuno è al sicuro. “Monselice è un paesino piccolo a sud di Padova, non è una banlieue o la periferia di una grande città. Pensare che anche qui abbiamo a che fare con problema del genere è preoccupante. Purtroppo, questo significa che nessuno è al sicuro e bisogno restare con gli occhi aperti ovunque”. A dirlo e’ stato il sindaco di Monselice (Padova) Francesco Lunghi commentando l’espulsione di un marocchino nell’attività di prevenzione contro il terrorismo. Il sindaco ha sottolineato di non aver mai conosciuto né incontrato l’uomo.
Globalist ha pubblicato da tempo dei video, in cui si diceva la frase “Parigi prima di Roma” e si invitavano tutti i musulmani alla conquista di RomaIsisFrancia3 from Globalist on Vimeo.
IsisParigiRoma from Globalist on Vimeo.
Globalist ha sempre ripetuto che il rischio è concreto. Due giorni fa il ministro Gentiloni aveva messo in guardia il nostro Paese da possibili attentati. A dicembre due uomini, un palestinese e un tunisino di 40 e 30 anni, inneggiando Allah e urlando numerose frasi offensive hanno aggredito una pattuglia di militari davanti la Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma. I due sono stati arrestati dagli agenti della polizia a Roma nell’ambito del piano di controllo del territorio disposto dalla Questura e che nel fine settimana ha riguardato in particolar modo gli itinerari degli eventi giubilari. Gli uomini, che saranno espulsi dal territorio nazionale, dovranno rispondere, tra le accuse, di istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Nei primi del mese gli agenti della Digos di Bari hanno arrestato Majid Muhamad, iracheno, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell’ambito di una indagine sul terrorismo di matrice islamica. L’accusa per il 45enne è che avrebbe favorito l’ingresso in Europa di soggetti collegati alla pericolosa cellula terroristica italiana del gruppo Ansar Al Islam.