La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo sul suicidio di Luigino D’Angelo, il 68enne che si è tolto la vita dopo aver perso i suoi risparmi nel fallimento della banca dell’Etruria, intanto è tornata a parlare la moglie, Lidia Di Marcantonio. “Ci fidavamo di Marcello Benedetti, è vero quello che ha dichiarato nell’intervista a “Repubblica”. Io e Luigino ci fidavamo tanto di lui, per noi era un amico ed è lui che ci convinse a investire la liquidazione e i risparmi di mio marito”.
La vedova del pensionato suicida di Civitavecchia, che ha perso tutti i soldi investiti in obbligazioni con Banca Etruria, ha raccontato che lei e il marito andavano “tutti i giorni” insieme alla sede della banca per chiedere di avere restituiti i propri soldi, “ma la risposta era sempre la stessa. Impossibile. Anche il lunedi’ successivo alla morte di Luigino sono stata in quella banca per avere un incontro col direttore e per avere risposte. Non sono stata ricevuta”.
Di Marcantonio ha detto anche il legame forte che la univa al marito. Hanno trascorso insieme “cinquantuno anni, siamo insieme da quando io avevo 12 anni e lui 17. Ora ho perso sia lui che tutti i nostri risparmi. Credo si possa comprendere come mi sento”.