Gli operai che si occupano della manutenzione e riparazione dei treni della Metropolitana di Roma da oggi fino al 16 dicembre prossimo intendono scioperare. Durissima la risposta di Franco Gabrielli: “Lo sciopero è illegittimo e se domani non si darà corso positivo” alla notifica inviata dal garante degli scioperi “precetteremo”, ha avvertito il prefetto di Roma.
La decisione della mobilitazione è della Fiom dopo che la Caf Italia, a seguito della scelta di Atac di riportare al proprio interno le attività di manutenzione finora svolte dai lavoratori Caf, ha aperto una procedura di licenziamento collettivo dei suoi dipendenti “rifiutandosi persino di discutere la possibilità di ricorrere agli esodi volontari e alla ricollocazione in altri cantieri operanti sul territorio nazionale”. Per questo i 50 lavoratori dei due depositi dell’Atac a Magliana e a Osteria del Curato hanno deciso, al termine di un’assemblea svoltasi oggi, di incrociare le braccia per 7 giorni bloccando tutti i lavori di manutenzione.
“Per ora non revochiamo lo sciopero. Lo faremo appena verrà aperto il tavolo di confronto con il Comune di Roma, Atac e l’azienda Caf sul futuro dei lavoratori”, ha detto Susanna Felicetti segretario generale territoriale della Fiom.
Una decisione che il sindacato stesso definisce “drammatica” anche per la coincidenza con l’afflusso straordinario di pellegrini a Roma e “metterà a rischio la tenuta della metropolitana di Roma, dal momento che le attività di riparazione e manutenzione saranno sospese, proprio in un momento particolarmente delicato stante l’apertura del Giubileo “. A solidarizzare con i colleghi romani, conclude la nota, anche i lavoratori trasferiti presso i cantieri di Cagliari e Foligno che hanno per questo indetto lo stato di agitazione con le stesse modalità.
Intanto, i lavoratori di Caf Italia hanno scritto una lettera aperta ai cittadini per spiegare i motivi che li hanno portati a decidere di incrociare le braccia per una settimana. “Ci dispiace aver dovuto prendere una decisione così grave e dalle imprevedibili conseguenze sulla tenuta del trasporto pubblico – si legge -, specialmente in una fase così importante per la nostra città come quella del Giubileo appena aperto. Ma siamo disperati. Prima della fine dell’anno molti di noi perderanno il proprio posto di lavoro, e con esso la fonte principale e molto spesso unica di sostentamento delle nostre famiglie”.