Prima alla Scala, tra cecchini e metal detector

Stasera c'è la Prima della Scala alla quale parteciperà anche il premier Renzi. Tutto pronto per il primo importante test sicurezza, dopo gli attentati di Parigi.

La Giovanna D'Arco di Verdi
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7 Dicembre 2015 - 14.34


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Tutto pronto a Roma e Milano per il primo importante test sicurezza in Italia dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre scorso.

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L’Inno di Mameli, eseguito dall’Orchestra della Scala diretta da Riccardo Chailly, ha aperto la serata inaugurale della stagione 2015-2016 della Scala. Poco prima il sovrintendente della Scala, Alexander Pereira aveva annunciato al pubblico il forfait del baritono Carlos Alvarez, dovuto a una bronchite e sostituito da Devid Cecconi. “La musica – ha detto Pereira – deve sempre superare tutte le crisi del mondo”. Assiste alla Prima anche il premier Matteo Renzi.

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Dario Franceschini arrivando alla Scala: “Bisogna garantire la sicurezza dei cittadini con tutte le misure e le risorse ma contemporaneamente continuare a vivere ed evitare che la paura lo impedisca”: così ha detto il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini arrivando alla Scala per quella che ha definito “la prima più importante del mondo”.

Pisapia: per Scala abbiamo fatto tutto il possibile “Abbiamo fatto tutto il possibile. Chiaramente abbiamo occhi bene aperti e una grossa attenzione, insieme alla professionalità delle forze dell’ordine, del questore, del prefetto per evitare che succeda qualcosa, che purtroppo sarebbe imprevedibile”. Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a margine della cerimonia di consegna degli Ambrogini d’oro, le civiche benemerenze consegnate ogni anno dal Consiglio comunale, commentando le misure di sicurezza prese in occasione della prima della Scala di questa sera. “Sarei un irresponsabile se non fossi preoccupato. Ma sono state prese tutte le misure necessarie e indispensabili per evitare qualsiasi pericolo – ha concluso -. Noi abbiamo fatto tutto il possibile”.

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Prefetto: il rischio zero non esiste. “Non posso escludere che schegge impazzite esplodano improvvisamente, è un pericolo potenziale che sappiamo esistere. La nostra struttura è articolata in modo da affrontare al meglio ogni emergenza, il rischio zero non esiste”. Così il prefetto di Milano, Alessandro Marangoni nel giorno della Prima alla Scala. “Io ho esaminato tutti i piani di sicurezza – ha aggiunto -, abbiamo previsto tutto il prevedibile, sono sereno e ho fiducia in tutte le forze di polizia”.

Ci saranno anche cecchini e metal detector a vigilare sulla sicurezza della Prima del Teatro alla Scala, ma dai vertici istituzionali viene lanciato all’unisono il messaggio di “stare tranquilli”. E’ questo il clima alla vigilia del tradizionale appuntamento di Sant’Ambrogio, turbato quest’anno dall’allarme terroristico, circa 6-700, tra cui reparti di ‘tiratori scelti’ dislocati intorno a piazza della Scala, e i secondi a telecamere e metal detector, questi ultimi due la vera novità di quest’anno. “Sì, la vera differenza con gli altri anni e che quest’anno verranno controllati tutti i partecipanti all’evento, durante l’ingresso – racconta un dirigente di pubblica sicurezza – mentre altri provvedimenti, come i tiratori scelti e il dispiegamento di uomini e mezzi intorno alla Scala, sono gli stessi dell’anno scorso”.

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