Gabrielli: per l'apertura della Porta Santa livello sicurezza 4
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Gabrielli: per l'apertura della Porta Santa livello sicurezza 4

Sono previste tra 50-100 mila presenze, livello 2 soccorso pubblico. Una sala operativa per avere uno sguardo completo sulla Capitale

Gabrielli: per l'apertura della Porta Santa livello sicurezza 4
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2 Dicembre 2015 - 16.45


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Fra qualche giorno il Papa aprirà la Porta Santa in San Pietro e avranno inizio le celebrazioni per il Giubileo straordinario. L’allarme per eventuali attacchi terroristici è alto. “L’8 dicembre non ci aspettiamo flussi eccezionali: sono previsti tra i 50 mila e 100 mila. Quel giorno è classificato a livello 2 di safety (il soccorso pubblico, ndr) e livello 4 di security (la sicurezza vera a propria, ndr)”. Così il prefetto di Roma Franco Gabrielli all’inaugurazione della Sala Gestione del Giubileo.

“I pellegrini vengano serenamente – ha detto – non perché non siamo in una situazione a rischio ma perché la minaccia è indiscriminata. Raccomando di portare meno bagagli possibile”.

Dicevamo della Sala Gestione Giubileo, una sala operativa per collegare tutti i dati e avere quindi una visione completa sulla città: un sistema di integrazione comunicativa tra le centrali operative delle forze di polizia, la polizia locale, i vigili del fuoco e le aziende municipalizzate attraverso lo strumento della videoconferenza e del sistema via radio. La sala è stata presentata oggi dal prefetto Franco Gabrielli e dal commissario Francesco Paolo Tronca.

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La Sala Gestione Giubileo, si trova nella sede della Sala Sistema Roma, al quartiere Ostiense, già operativa per le esigenze dell’attività della Polizia Locale di Roma Capitale. Le sue funzionalità sono state “opportunamente implementate soprattutto allo scopo di rendere possibile un effettivo collegamento, comunicazione e condivisione dei dati tra tutti i soggetti istituzionali che siedono al tavolo”.

A rischio ma evitare allarmismi. Il Giubileo “presenta profili di rischio collegati al terrorismo islamista”, ma “non bisogna farsi condizionare da improduttivi allarmismi”. Lo ha detto il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette nel corso di un’audizione in commissione Difesa della Camera, sottolineando che dall’inizio dell’anno gli uomini dell’Arma hanno controllato 35 mila soggetti e 10mila obiettivi.

Secondo Del Sette, un “fattore determinante di successo” nel contrasto al terrorismo è la cooperazione, sia a livello nazionale che internazionale, “per non lasciare spazio alla sorpresa e rispondere immediatamente ad eventuali emergenze”. “Il coordinamento operativo è fondamentale” ha ribadito, definendo il Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) uno strumento “utilissimo” che si può rivelare “particolarmente funzionale in un momento come questo”. Il comandante generale ha inoltre sottolineato come le forze di sicurezza mantengano un costante monitoraggio del web, dei luoghi di aggregazione, degli internet point, delle moschee e dei circuiti carcerari in cui potrebbe svilupparsi la propaganda e la radicalizzazione di soggetti a rischio.

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