La città è la stessa, Palermo. Accadono due cose, apparentemente distanti, diverse, eppure… Da una parte l’arresto di Gianmarco, uno studente universitario di Ingegneria, militante del Collettivo universitario autonomo. In manette e poi in cella per gli scontri di Cremona del 24 gennaio.
Quel giorno, giovani in piazza per reagire alla provocazione dei fascisti di CasaPound.
Oggi, a Palermo, giovani in piazza per chiedere l’immediata liberazione di Gianmarco. “Chi lo conosce… – dicono gli amici che sono scesi in piazza, a Palermo – sa bene che a muoverlo è sempre stato il senso di giustizia”. Così per Gianmarco. Nella stessa città c’è invece un magistrato, certa Saguto, investita del compito di combattere la mafia. Si è invece scoperto che ne ha fatte di cotte e di crude, approfittando della sua responsabilità nella scelta degli amministratori dei beni confiscati.
Le intercettazioni parlano chiaro: ha cercato gli interessi personali, familiari, degli amici e degli amici degli amici. E’ stata abbandonata pure dai legali che aveva chiamato a difesa. Ed ha avuto pure l’ardire di sputare sulla memoria di Paolo Borsellino, insultandone i figli, Manfredi e Lucia. E veste ancora la toga di magistrato.Ebbene, chi volete in libertà, Gianmarco o la signora Saguto?
I giovani di Palermo non hanno dubbi, stanno con Gianmarco. Assurdo, dicono, che Gianmarco, per quella manifestazione di gennaio sia da due giorni in una cella del carcere di Pagliarelli senza poter incontrare il legale e i familiari. Almeno fino a lunedì. Si aspetta di capire qual’è il magistrato competente. Gli amici del giovane palermitano hanno creato una pagina facebook ( Gianmarco libero! Manifestazione cittadina di solidarietà ), dando appuntamento a piazza Bologni, alle 17 di sabato.
[preso dalla pagina Facebook]