Imprenditore valsusino: Esposito favorì la ’ndrangheta per il Tav

Imputato nel processo San Michele fa i nomi dell’ex direttore generale di Ltf, e dell’assessore ai trasporti di Roma. La replica: se sono indagato lo dicano.

Imprenditore valsusino: Esposito favorì la ’ndrangheta per il Tav
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25 Settembre 2015 - 18.47


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Se le dichiarazioni uscite su [url”La Stampa”]http://www.lastampa.it/2015/09/25/cronaca/esposito-favor-la-ndrangheta-per-partecipare-alla-tav-KaK5PVS6PskY92gYjoXjvM/pagina.html[/url] risultassero vere, un altro terremoto scuoterebbe Roma e la sua Giunta, ma soprattutto il sindaco. L’ennesimo assessore “imbarazzante” per Marino. Questa volta però non si tratta di Mafia Capitale ma della Torino-Lione. Riportiamo per intero il pezzo uscito sul giornale diretto da Calabresi.

L’imprenditore valsusino Ferdinando Lazzaro, imputato nel processo «San Michele», dal nome dell’operazione dei carabinieri sulle presunte infiltrazioni di ’ndrangheta in Piemonte, era riuscito a fare «intervenire in suo favore personalità politiche e quadri della committente Ltf» nell’ambito delle iniziative messe in atto per partecipare ai lavoro della Torino-Lione. È quanto si ricava da un rapporto dei carabinieri del Ros presente negli atti dell’inchiesta.

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Fra i nomi citati dagli investigatori, ai quali si sarebbe rivolto Lazzaro, figurano quelli di Stefano Esposito, senatore Pd e oggi assessore ai Trasporti del Comune di Roma, e di Marco Rettighieri, all’epoca direttore generale di Ltf. I fatti risalgono al 2012, quando l’esistenza dell’inchiesta non era ancora nota e non si sapeva che Lazzaro fosse un personaggio monitorato dagli investigatori.

La replica

«Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia». Così l’assessore Esposito, che continua: «Se sono indagato lo dicano, altrimenti chiedo io ai Ros di rendere pubblica una segnalazione che feci, mi pare nel 2013, in merito a ciò che l’imprenditore Ferdinando Lazzaro mi raccontò relativamente agli appalti della Sitaf. La denuncia – ricorda Esposito – che secondo me aveva elementi di natura penale, l’ho fatta davanti al capitano Fanelli. Non mi risulta di essere intervenuto sui lavori Tav. So che dopo quella mia denuncia i Ros chiamarono altre persone che avevo segnalato e che potevano essere utili. Dal mio punto di vista non ho altro da aggiungere». In merito poi a Marco Rettighieri, tirato in ballo nel rapporto dei Ros insieme a Esposito, l’assessore dice: «È una persona al di sopra di ogni sospetto, chiamato anche a risolvere i problemi di Expo». E se gli si chiede quale sia oggi la sua posizione sulla Tav, l’assessore risponde: «Sempre la stessa, a favore e a maggior ragione».

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