“E’ anche colpa dello Stato se i miei genitori sono stati uccisi perché permette a questi migranti di venire qui da noi e di fargli fare quello che vogliono, anche rapinare e uccidere” così si sfoga Rosita Solano, una delle figlie di Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez, i [url”coniugi uccisi “]http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=77844&typeb=0&coppia-uccisa-nel-catanese-lui-sgozzato-lei-lanciata-dal-balcone[/url] nella loro villetta di Palagonia, nel Catanese. “Renzi venga qui e mi spieghi, mi dia delle risposte, delle sue scuse non so che farmene, i miei genitori sono morti, è anche colpa dello Stato”, continua la donna.
La reazione avviene all’indomani della tragedia: Vincenzo Solano, 68 anni, è stato sgozzato, la moglie, una spagnola di nome Mercedes, aveva 70 anni ed è stata lanciata dal balcone. Il movente sarebbe una rapina.
In relazione al delitto è stato fermato un ivoriano di 25 anni che era ospitato nel Cara di Mineo: l’uomo aveva addosso i vestiti della vittima, e nel borsone nascondeva un cellulare e un pc rubati dalla villetta di Palagonia.
E propio al rientro dell’ospite, durenate i controlli in ingresso al Cara di Minero quando sono stati trovati gli oggetti in questione, che sono state avviate le indagini.
“Non dovevano morire così, ammazzati. Per che cosa? Per due cellulari, per una telecamera, per un computer? – continua la figlia dei coniugi Solano – No… mio padre non aveva niente, nè cassaforte, nè niente. Ma anche se l’avesse avuta, se la portavano, li lasciavano legati, imbavagliati, ma vivi. E invece no: cosa avevano fatto questi poverini? Una vita di sacrifici per costruirsi una casa. Adesso che l’avevano finita se la potevano godere e invece no…”.
Si è espresso anche Francesco, il nipote dei Solano, che pone l’accento sulle conseguenze dell’atto: “hanno creato un odio adesso… Se prima c’era un qualcosa di sopportabile, da quello che mi hanno detto i miei paesani, hanno creato un paese di razzismo dove cosa potrebbe succedere nei prossimi giorni non lo so…”.
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